A centouno anni Leni Riefenstahl nuota tranquilla sui fondali delle
Maldive: è la sua ultima immersione, l'ultima volta in cui potrà
catturare con i suoi scatti le creature della barriera corallina. Appena
dietro di lei c'è Martha, biologa marina trentanovenne, che ha il
compito di scortarla sott'acqua. In effetti Martha non è lì per caso: da
moltissimo tempo segue Leni, sia pure a distanza. Per anni ha raccolto
notizie sulla “regista di Hitler” e le ha riordinate in schede divise
per argomenti - citazioni, incidenti, abitudini sessuali -, tutti
disperati tentativi di classificazione cui quella donna enigmatica
sfugge sempre. In particolare Martha è ossessionata da Tiefland, un film
che Leni ha girato nel 1941 utilizzando come comparse gli internati -
soprattutto bambini - di un campo per Sinti e Rom. Una volta terminate
le riprese, molti di loro finirono ad Auschwitz. Ora Martha ha
l'occasione di studiare Leni da vicino, di tornare indietro, di starle
addosso. Di scoprire, forse, perché nel '41 ha fatto quello che ha fatto
alla sua famiglia. Quest'ora sommersa mette in scena il confronto tra
due donne diverse per età, origini, indole e scelte etiche. Figura
dolorosa la prima, che sceglie la vita contro la morte, la biologia
contro la storia; autoritaria, manipolatrice, pronta a sacrificare
qualunque cosa all'estetica, la seconda: entrambe immerse in un mondo
liquido dove il respiro e i movimenti seguono altre leggi, dove un'ora
può dilatarsi fino ad abbracciare un secolo.
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