"Da bambino il cielo" è il romanzo di una vita: perché la biografia di
Franco Loi è un racconto che scorre come un fiume, dagli anni Trenta a
oggi, passando per il fascismo, la guerra e la liberazione, le profonde
trasformazioni sociali e tecniche, il passaggio dall'industria meccanica
alla tecnologia, il Sessantotto e la nascita del terrorismo. La memoria
s'intreccia con la storia e illumina il presente, i destini individuali
- a cominciare da quello del narratore-protagonista-si riverberano in
un percorso collettivo, nelle speranze e nelle delusioni di una
famiglia, di una città, di un popolo. Nelle parole del poeta milanese, i
ricordi diventano la chiave per capire il mondo. Spesso si condensano
in immagini esemplari, a volte tragiche a volte buffe, ma sempre vere:
la madre sdraiata sul tavolo da cucina con le ventose sulla schiena,
oppure i giocatori del Genoa che corrono sull'erba, là sotto, lontani.
O, ancora, il pugile che trova un libro di Nietzsche su una bancarella,
lo compra e abbandona la boxe per diventare poeta...
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