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lunedì 25 marzo 2019

Manca l’aria al MIA PHOTO FAIR 2019 (The Mall – Milano Porta Nuova P.zza Lina Bo Bardi) che chiude oggi. Intervento di Stefano Donno




















E’ vero ci sono  andato solo oggi, nell’ultimo giorno utile e confermo che si tratti della mostra per antonomasia in Italia della fotografia contemporanea. Un appuntamento non solo consolidato da anni, ma che tutti e dico tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita per comprendere il nuovo, l’altro, il diverso, l’alternativo che nell’ambito della VISION iconografica dell’oggi si agita nell’over e nell’undergournd della foto d’autore e della foto d’arte. Oggi MIA Photo Fair, col patrocinio del Comune di Milano, della Regione Lombardia, della Città Metropolitana di Milano e il contributo del Main Sponsor BNL Gruppo BNP Paribas e degli Sponsor Eberhard & Co. e Olympus, vuole dimostrare che con il passare del tempo è possibile costruire virtuose sinergie tra esperti del settore dell’immagine fotografica, aziende e istituzioni, con l’intento soprattutto di porre in evidenza cosa vuol dire oggi ‘fotografia’ soprattutto in relazione al mondo dell’arte contemporanea e dei suoi mercati.  E’ pur vero che occorre pensare al business, a vendere e rivendere e comunicare, agire l’analisi, sorprendere nel narrare  l’opera d’arte in quanto foto, e in questa rassegna tutto funziona come un orologio atomico. Ma non è questo che mi ha tolto il respiro e non certo per l’emozione. Tutt’altro. Ho sentito sulla pelle tanta poesia e tanto colore, e tanto desiderio da parte di artisti e galleristi di voler dire, comunicare e avvolgere in un dialogo pregno di senso il rapporto tra chi scrive d’arte, e chi ne usufruisce in termine di semplice godimento estetico. Chiusi in gabbie (stand) ermeneuticamente asfittiche opere, gallerie, galleristi, a mio parere si è voluto togliere loro la parola che oltre l’immagine è il principium individuations della comunicazione. Non basta allestire, non basta creare, occorre sapere amare anche nella professionalità dell’organizzare una rassegna come questa.  Assolutamente da vedere e meditare e non solo in occasione di questa rassegna: Stefan Badulescu  e Marcello Grassi (Iaga Contemporary Art), Katerina Belkina e Raoef Mamedov (LiLja Zakirova Gallery), Carlo Borlenghi (presente nello Stand 15 B), Marco Palmieri (Antonia Jannone – Disegni di Architettura), Leandro Feal (Cibriàn Gallery), Sara Baxter (Galleria Federica Ghizzoni), Lady Tarin (Still Fotografia), Minyo Szert, Gabriela Morawetz, Jessa Fairbrother, Regina Anzenberger (Anzenberger Gallery), Mimmo Moretti, Kira Lev (Galleria Monopoli), Jacquie Maria Wessels (Galerie Baudelaire), Gabriele Corni, Yoshinori Mizutani, Liu Xiaofang (Mc2 Gallery), Daido Moriyama, Nobuyohai Araki, Tadanori Yokoo, Toshio Saeki, Hajime Kinoko, Yasumasa Yoneahara (Komiyama Tokyo) e vi invito a visitare il sito http://www.book-komiyama.co.jp/english.php ) . 
Cameo personale …. Splendida la Scarlett Ingrid Johansson di Annie Leibovitz assolutamente folgorante*

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