E’ vero ci sono andato solo oggi, nell’ultimo giorno utile e
confermo che si tratti della mostra per antonomasia in Italia della fotografia
contemporanea. Un appuntamento non solo consolidato da anni, ma che tutti e
dico tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita per comprendere il
nuovo, l’altro, il diverso, l’alternativo che nell’ambito della VISION iconografica
dell’oggi si agita nell’over e nell’undergournd della foto d’autore e della
foto d’arte. Oggi MIA Photo Fair, col patrocinio del
Comune di Milano, della Regione Lombardia, della Città Metropolitana di Milano e
il contributo del Main Sponsor BNL Gruppo BNP Paribas e degli
Sponsor Eberhard & Co. e Olympus, vuole
dimostrare che con il passare del tempo è possibile costruire virtuose sinergie
tra esperti del settore dell’immagine fotografica, aziende e istituzioni, con
l’intento soprattutto di porre in evidenza cosa vuol dire oggi ‘fotografia’
soprattutto in relazione al mondo dell’arte contemporanea e dei suoi mercati. E’ pur vero che occorre pensare al business,
a vendere e rivendere e comunicare, agire l’analisi, sorprendere nel narrare l’opera d’arte in quanto foto, e in questa
rassegna tutto funziona come un orologio atomico. Ma non è questo che mi ha
tolto il respiro e non certo per l’emozione. Tutt’altro. Ho sentito sulla pelle
tanta poesia e tanto colore, e tanto desiderio da parte di artisti e galleristi
di voler dire, comunicare e avvolgere in un dialogo pregno di senso il rapporto
tra chi scrive d’arte, e chi ne usufruisce in termine di semplice godimento
estetico. Chiusi in gabbie (stand) ermeneuticamente asfittiche opere, gallerie,
galleristi, a mio parere si è voluto togliere loro la parola che oltre l’immagine
è il principium individuations della comunicazione. Non basta allestire, non
basta creare, occorre sapere amare anche nella professionalità dell’organizzare
una rassegna come questa. Assolutamente
da vedere e meditare e non solo in occasione di questa rassegna: Stefan
Badulescu e Marcello Grassi (Iaga
Contemporary Art), Katerina Belkina e Raoef Mamedov (LiLja Zakirova Gallery),
Carlo Borlenghi (presente nello Stand 15 B), Marco Palmieri (Antonia Jannone –
Disegni di Architettura), Leandro Feal (Cibriàn Gallery), Sara Baxter (Galleria
Federica Ghizzoni), Lady Tarin (Still Fotografia), Minyo Szert, Gabriela Morawetz,
Jessa Fairbrother, Regina Anzenberger (Anzenberger Gallery), Mimmo Moretti,
Kira Lev (Galleria Monopoli), Jacquie Maria Wessels (Galerie Baudelaire),
Gabriele Corni, Yoshinori Mizutani, Liu Xiaofang (Mc2 Gallery), Daido Moriyama,
Nobuyohai Araki, Tadanori Yokoo, Toshio Saeki, Hajime Kinoko, Yasumasa
Yoneahara (Komiyama Tokyo) e vi invito a visitare il sito http://www.book-komiyama.co.jp/english.php
) .
Cameo personale …. Splendida
la Scarlett Ingrid Johansson di Annie Leibovitz assolutamente folgorante*
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