La Follia è già fuoco che
arde, perchè aumentare dunque il suo potenziale distruttore e purificatore se
non per fare piazza pulita. Nel 1509 Erasmo da Rotterdam diede alla Follia
parola e facoltà di denuncia, consentendole sberleffi e critiche al vetriolo,
senza che nulla di malsano, irrazionale, malevolo o illogico compromettesse i
suoi strali contro l’ignoranza e la superstizione. Ma con la Follia si nutre la
Filosofia di voli pindarici, astrazioni e fumosità mascherate da metodo
geometrico per dirla con Cartesio e Federico Lenzi vuole fare Poesia. Una
Poesia di denuncia vuole costuire, sente scorrere nel suo sangue l’indignazione
cosmica di Cecco Angiolieri, e con un salto spazio/temporale porge l’orecchio a
quell’impegno sociale che ritroviamo magari nelle canzoni di Giorgio Gaber o
nell’umanità in lotta di Pasolini. Federico Lenzi è al suo esordio, e lo fa
nella contemporaneità con questo ebook. Gioca con la Follia, la manipola a suo
uso e consumo con il solo imperativo categorico dell’essere o voler essere o
dover essere un nichilista attivo cioè di voler distruggere per costruire … una
nuova umanità, una nuova sensibilità. Intanto ci godiamo il viaggio … (Stefano
Donno)
Photo by Elijah O'Donell
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