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mercoledì 20 settembre 2017

È STATO BREVE IL NOSTRO LUNGO VIAGGIO di Elena Mearini (Cairo). Dal 12 ottobre 2017



È una vita fatta di ordini che rispettano in molti, la mia. Non mi affatico più del necessario. rendo felici moglie e figlia. Gli affetti procedono appagati, le aziende avanzano dettando le leggi di un mercato che ubbidisce. chi dice il contrario, chi crede nel mistero dell’imprevisto, coltiva un’illusione. Più prevedibile di un picco in borsa, c’è solo il disastro, sul quale in tanti scommettono per vincere. Gli uomini che danno ordini lo sanno. Io lo so. Sono una confezione perfetta. Da fuori mi si potrebbe scambiare per un prodotto virtuale, un orgoglio della più avanzata tecnologia. le spalle larghe, il corpo asciutto, la geometria elegante di una barba appena accennata e l’atletica leggera dei capelli che saltano in alto e in lungo quando muovo la testa. Se la mattina incontrassi il mio doppio al bar sotto casa, mi stupirei nell’osservarlo ordinare un caffè, mangiare uno di quei cornetti alla marmellata, sfogliare il giornale. sorridere, addirittura, al barista. lasciare due spiccioli sul piattino. Penserei piuttosto che un tipo così ha bisogno di proteine sintetiche e carboidrati in pillola per attivare al meglio le proprie funzioni vitali. Per tutti sono un guru dell’industria chimica, in meno di vent’anni ho rifornito i più importanti stabilimenti di additivi per il cemento, sono entrato nelle case di chiunque. Fluidificanti, acceleranti, antischiuma, battericidi in ognuna, dentro ogni muro, c’è il mio marchio. Qualcosa di me affonda nella vita domestica delle persone, trema all’urto di liti e riconciliazioni, sconfitte e riscatti. Per mia moglie sono incrollabile, ai suoi occhi io non tremo. Mi ama ed è convinta che tutti mi amino. Mia figlia racconta di me ai compagni di scuola, e le insegnanti giocano con i loro pensieri: sono l’uomo che non deve chiedere mai perché ha tutto ciò che vuole, il protagonista di uno spot, e loro affinano l’olfatto prima di ogni eventuale riunione col sottoscritto. Un passo in avanti di troppo, un gesto nervoso della mano. Almeno due volte l’anno, ai colloqui a scuola vado io. non potrei, non posso mai, ma ho promesso. Due volte l’anno mi offro agli stessi sorrisi, stessi rossori, quella febbre negli occhi stanchi e per un attimo di nuovo vivi. C’è qualcosa nella mia esistenza, dicono. Forse il dono di astri congiunti e felici. oppure, più probabilmente, il castigo di una stella isolata e offesa. Perché allo specchio lo sguardo è malfermo, non più centrato, come se il nodo che fissa l’occhio al volto si allentasse di colpo danneggiando la confezione. L’equilibrio viene a mancare, e la perfezione di cui gli altri parlano è semplicemente l’istante che precede il crollo, quello stato di distensione massima raggiunto dai lineamenti, poco prima che il viso si deformi in pianto. Del corpo che mi sostiene, percepisco soltanto il punto di rottura. Cesare Forti, cinquant’anni, dalla vita ha solo il meglio. Ha sposato Margherita, che è splendida, elegante, sempre capace di parole che gli altri vogliono sentire. Insieme hanno una bambina, Maya, la loro principessa. Nel suo lavoro Cesare è considerato un guru, attorno ha una corte di persone che in lui ritrovano l’uomo ideale, incrollabile. Ma questa confezione perfetta nasconde un punto di rottura. Cesare non è chi appare, lui è altro dalla compiutezza, altro dalla forza. Con una scrittura potente, stratificata e metaforica, Elena Mearini “scarnifica” il suo protagonista, e lo accompagna in un vertiginoso viaggio introspettivo, costringendolo a uscire allo scoperto, e a fare i conti con sé stesso.

Elena Mearini è nata nel 1978 e vive a Milano. Si occupa di narrativa e poesia, conduce laboratori di scrittura in comunità e centri di riabilitazione psichiatrica. Nel 2009 esce "360 gradi di rabbia", Premio Giovani lettori Memorial Gaia di Mani Proietti (Excelsior 1881), nel 2011 pubblica per Perdisa Pop "Undicesimo comandamento", finalista al “Premio Maria Teresa di Lascia”. Seguono il terzo romanzo "A testa in giù" (Morellini Editore), vincitore “Premio Gerundo,” e le raccolte di poesie "Dilemma di una bottiglia" (Edizioni Forme Libere) e "Per silenzio e voce" (Marco Saya Editore). Per Cairo nel 2016 ha pubblicato "Bianca da morire", segnalato dalla giuria del Premio Campiello, mentre è del 2017 la raccolta poetica "Strategia dell’addio" (LiberAria).

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