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mercoledì 16 luglio 2014

LA RAGAZZA DEL KARAOKE di Claire THAM (Metropoli d’Asia)



Una bellissima ragazza cinese, Ling, viene trovata annegata nella piscina di una villa in un complesso residenziale esclusivo di Singapore, l’Inlet. Il vicecommissario Cheung Fai, chiamato a indagare sul caso, concentra i suoi sospetti su Jasper Gan, playboy viziato e trader reduce da una pesante bancarotta. Jasper è il nipote prediletto di Willy, un immobiliarista ricchissimo e senza scrupoli che non esita a usare la sua influenza per scagionare il ragazzo coinvolgendo Winston, commissario di polizia desideroso di trovare un ruolo di primo piano in politica. Sullo sfondo di una Singapore ricca e patinata, vittima di una spropositata crescita economica, vengono ricostruite le vite dei protagonisti: Ling, ragazza inquieta che lavora in un locale di karaoke ma vuole di più; il vicecommissario Cheung Fai, istintivo e in crisi con la moglie, giornalista di cronaca nera, a causa di troppe infedeltà; la signora Fung, enigmatica e affascinante proprietaria del locale in cui Ling e altre ragazze si esibiscono in abiti succinti; Willy Gan, uomo d’affari avido e insaziabile, incapace di accettare qualunque forma di rifiuto; il misterioso ML, ex fidanzato della vittima che sfugge all’identificazione della polizia. Le loro storie si intrecciano e rivelano legami che a prima vista nessuno poteva sospettare, rendendo la trama avvincente e tessuta con grande abilità sullo sfondo di Singapore, città-Stato piena di contraddizioni. Niente è come sembra.

«Quando torni a casa? È la domanda che il signor He le pone in tutte le lettere che manda. … Ed è una domanda che i suoi genitori non mancano mai di farle quando chiama casa, una volta alla settimana. Suo padre, un uomo emotivo, ha pianto apertamente quando ha detto che andava a Singapore. È uscita dalla Cina solo mentendo, mentendo eroicamente, senza cedimenti, in modo epico, in faccia ai genitori. Ha detto che era stata assunta per un lavoro molto, molto importante su un superfarmaco in un laboratorio di ricerca di Singapore. Ha tracciato di quel laboratorio un’immagine di livello inarrivabile, con attrezzature all’avanguardia e ricercatori provenienti da tutto il mondo. Ha elencato i dettagli del farmaco prendendoli da un articolo trovato in rete. Non avendo mai avuto molte occasioni di mentire, resta sorpresa da quanto le venga facile: le invenzioni portate avanti nel tempo, l’assoluta mancanza di rimorso. (E Jiang? – Ah, Jiang. – Dà ai genitori la notizia con la massima delicatezza di cui è capace.) Percepisce confusamente che un giorno quelle bugie finiranno per venire alla luce, è inevitabile, ma c’è ancora una parte di lei che spera non si arrivi a tanto; è ancora abbastanza giovane da pensare di poter mantenere con destrezza tutte le palline in aria».

Claire Tham è nata nel 1967. Ha iniziato a scrivere da giovanissima e fin da subito ha ricevuto riconoscimenti prestigiosi. Oltre a tre raccolte di racconti, ha scritto due romanzi: Skimming (1999) e The Inlet, la sua opera più recente. Claire Tham, considerata tra i migliori scrittori singaporiani della nuova generazione, ha studiato legge all’università inglese di Oxford e attualmente è socia di uno studio legale di Singapore.


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