Con un’interrogazione
parlamentare la Senatrice Donno (M5S) chiede al Ministro Galletti e Lorenzin di
fermare la dannosa intrusione marina nei territori di Manduria e Sava
La realizzazione del depuratore
consortile di Manduria-Sava che prevede lo scarico a mare dei reflui per il
tramite della condotta sottomarina determinerebbe gravi danni all’ecosistema
marino e alla risorsa naturale costiera, in aperto contrasto con il Codice
dell’Ambiente. Questa la preoccupazione dei cittadini del Comitato
“Noscaricoamare” accolte dal MoVimento 5 Stelle che sulla questione ha
presentato una interrogazione parlamentare al Senato.
“Non possiamo piegarci agli
intenti della Regione Puglia e dell’Acquedotto Pugliese che hanno deciso, in
spregio alle comuni norme in tema di tutela ambientale, di scaricare i reflui
nelle acque marine. Le Autorità e gli Uffici regionali preposti alla gestione
dell’intera questione devono ascoltare i bisogni dei cittadini, accettando
soprattutto le proposte alternative di recapito finale dei reflui – dichiara la
senatrice salentina Daniela Donno (M5S) – Per questo abbiamo presentato
un’interrogazione indirizzata ai Ministri dell’Ambiente e della Salute, ponendo
l’accento sulla necessità di individuare soluzioni tecniche condivisibili che
tutelino l’ambiente, l’ecosistema e che rispettino il dettato normativo del
Codice dell’Ambiente. Chiediamo inoltre che mediante azioni mirate si
contrasti, una volta per tutte, la costante desertificazione dei territori
interessati, scongiurando il rischio concreto della compromissione
dell’equilibrio ambientale”.
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