Questa è la storia di Samuel Ben
Nissim Abul Farag, di Guglielmo Raimondo Moncada, di Flavio Mitridate. Non si
tratta di tre persone ma di un solo individuo.
Caltabellotta, provincia di
Agrigento, 1465. Samuel Ben Nissim appartiene alla comunità ebraica, ha
quindici anni, la rotella di panno cucita sulla camicia a marcare la differenza
con i cristiani. È svelto e colto, conosce già varie lingue. Il padre Rabbi
Nissim nutre grandi ambizioni per quel figlio che istruisce anche nella
qabbalaq. Ma il destino decide diversamente, le circostanze costringono il
ragazzo a trovare rifugio in un convento di frati. Così la giovane promessa
diventa un ebreo convertito, disprezzato dalla comunità giudaica, maledetto
dalla sua famiglia, Samuel si chiude fra le mura del convento, vuol sbiadire
nella memoria dei suoi. Addottrinato nella fede cattolica, al momento della
conversione prende il nome di colui che lo tiene a battesimo, il conte
Guglielmo Raimondo Moncada, poi si stabilisce a Roma, diventa prete e grande è
la sua fama di predicatore.
Giunge all’apice della sua
carriera ecclesiastica nel 1481 quando il venerdì santo recita davanti al papa
Sisto IV il sermone sulla Passione. Poi però succede qualcosa: «caduto in grave
errore» - questo solo dicono i documenti - perde lo stato ecclesiastico e
scompare. Lo ritroviamo dopo qualche tempo con il nome di Flavio Mitridate - il
re del Ponto era famoso per la conoscenza delle lingue oltre che per la
resistenza al veleno - che insegna a Pico della Mirandola la cabala e le lingue
orientali.
Ma i motivi della scomparsa, la
necessità di cambiare nome e identità, la vicenda dell’omicidio che si dice
abbia commesso, i rapporti ambigui con Pico della Mirandola rimangono avvolti
in una sfuggente segretezza. Così come la sua fine, non si conosce né la data
né le cause della morte.
Racconta Camilleri di essersi imbattuto
in questa storia leggendo casualmente, nell’estate del 1980, la presentazione
di Leonardo Sciascia al catalogo di una mostra di un suo amico pittore. Di
essersi incuriosito della curiosità di Sciascia, preso anche lui dal desiderio
di sapere, di capire, di inseguire quell’ombra. Non si attarda in ricerche
d’archivio che altri prima di lui hanno fatto, affrontando il personaggio con
le armi della narrazione. Pur affollato di tante figure realmente esistite,
Inseguendo un’ombra non è un romanzo storico, ma di invenzione. E del resto,
ricorda Camilleri, «invenzione non viene da invenire che in latino significa
riscoprire, ritrovare?».
Andrea Camilleri (Porto
Empedocle, 1925), regista di teatro, televisione, radio e sceneggiatore. Ha
insegnato regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. Ha pubblicato
numerosi saggi sullo spettacolo e il volume, I teatri stabili in Italia
(1898-1918). Il suo primo romanzo, Il corso delle cose, del 1978, è stato
trasmesso in tre puntate dalla TV col titolo La mano sugli occhi. Con questa
casa editrice ha pubblicato: La strage dimenticata (1984), La stagione della
caccia (1992), La bolla di componenda (1993), Il birraio di Preston (1995), Un
filo di fumo (1997), Il gioco della mosca (1997), La concessione del telefono
(1998), Il corso delle cose (1998), Il re di Girgenti (2001), La presa di
Macallè (2003), Privo di titolo (2005), Le pecore e il pastore (2007), Maruzza
Musumeci (2007), Il casellante (2008), Il sonaglio (2009), La rizzagliata
(2009), Il nipote del Negus (2010, anche in versione audiolibro), Gran Circo
Taddei e altre storie di Vigàta (2011), La setta degli angeli (2011), La Regina
di Pomerania e altre storie di Vigàta (2012), La rivoluzione della luna (2013),
La banda Sacco (2013), Inseguendo un'ombra (2014); e inoltre i romanzi con
protagonista il commissario Salvo Montalbano: La forma dell'acqua (1994), Il
cane di terracotta (1996), Il ladro di merendine (1996), La voce del violino
(1997), La gita a Tindari (2000), L'odore della notte (2001), Il giro di boa
(2003), La pazienza del ragno (2004), La luna di carta (2005), La vampa
d'agosto (2006), Le ali della sfinge (2006), La pista di sabbia (2007), Il
campo del vasaio (2008), L'età del dubbio (2008), La danza del gabbiano (2009),
La caccia al tesoro (2010), Il sorriso di Angelica (2010), Il gioco degli
specchi (2011), Una lama di luce (2012), Una voce di notte (2012), Un covo di
vipere (2013).
Premio Campiello 2011 alla
Carriera, Premio Chandler 2011 alla Carriera, Premio Fregene Letteratura -
Opera Complessiva 2013, Premio Pepe Carvalho 2014.
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