Ho avuto modo di conoscere la poesia di
Davide Cortese con “Madreperla” (2013) edito da LietoColle e già allora
avevo scritto: “appare un piromane che incendia, alimenta il fuoco della
poesia, benevolo certo, vitale, penetra il verso come la freccia il suo
bersaglio” e in questa nuova
pubblicazione edita da Aletti, “Anuda” in versione ebook pubblicato da www.LaRecherche.it ribadisco il suo modo coinvolgente e intenso di
fare poesia.
“Anuda” è una raccolta poetica dedicata
all'amore, alla passione integra, totale comprensiva di materia e spirito, di
corpo e anima. Con tutto il vestito addosso della bellezza e dell'eleganza la
poesia di Cortese si mostra e si legge: «Un’algida
fiamma / mi lambisce con verità crudeli. / Un fuoco senza amore / che brucia
come l’amore. / La mia pelle è cenere di poesia, / il mio cuore un carbone
acceso, / un rovente pane nero / per la fame di un demone arcano».
È la
passione che arde rovente nell'anima del poeta e lo spinge a produrre versi che
toccano le profondità emozionando al contempo il lettore. C'è pathos e
vita vissuta ogni momento dall'alba al crepuscolo, sino alla notte.
Stupendi
i versi di “Il Circo del diavolo” nei quali esibisce la spiccata propensione
alla verità contro ogni forma di prigionia, di schiavitù, al di là di ogni
finzione spettacolare come può essere quella di un circo.
«Ciò che
si muove nel mio ventre / è l’intero mondo, / bagnato fradicio, fino al cuore
di fuoco, / dalla pioggia splendente della vita. / Ma sarò solo una gabbia
d’ossa / se ora tu non verrai ad amarmi. / Sarò il cimitero dei miei popoli
iridati, / degli arcani baciatori, / dei miei incendiari poeti». Cortese è
animato da impulso vitale, da un istinto dionisiaco che è forza straripante
nell'esplodere di versi di amore e di passione dedicata alla sua amante. C'è
dolore quando questo amore non è corrisposto ma è proprio qui che si percepisce
la ricchezza della poesia che emoziona, colpisce, ferisce, guarisce ogni mal
d'amore.
C'è la
notte e il giorno, la luce, il buio, il bambino, l'adulto, il sole e la luna,
la nascita e la morte: ci sono le contraddizioni, gli opposti necessari ad una
vita degna di essere vissuta con intensità, con emozioni provate all'ennesima
potenza.
Appare
la poesia classica, il sentimento dell'amore cantato dai poeti greci che
amavano l'amore e soffrivano per esso. Così si legge: «E io ho fame di vivere
davvero, / e di darti la mia vita / con me che vi danzo dentro. / E ho fame di
sentire le tue mani / tirarmi fuori dalla scatola / come una marionetta. / Ho
fame del tuo sorriso, / di te che ami il mio spettacolo».
Davide
Cortese stupisce in ogni suo verso, incanta destreggiandosi come è solito fare
nei suoi opposti, diverte anche quando immagina se stesso e il suo funerale.
“Anuda”
è una raccolta poetica che suscita emozioni vive, rende vivo il fuoco dello
spirito umano, sprizza energia a chiunque si accosti. Gode di un'intensità che
rapisce e giunge necessariamente gli angoli più impervi dell'animo. Cortese se
pur giovane esprime nelle sue poesie maturità nel dire ciò che sente,
elaborando una grande rappresentazione teatrale, o semplicemente confessa la
sua la nostra verità quella sull'amore che prende, cattura, porta via e al
quale nessuno può negarsi.
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