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lunedì 24 giugno 2013

Viaggiatori di nuvole di Giuseppe Lupo (Marsilio). Intervento di Nunzio Festa




Zosimo Aleppo, nella Venezia degli inizi della tipografia dall'Oriente che qui aveva condotto la sua famiglia, si metterà - perché a farlo trovare nella (bella) trappola fu un più che occidentale -, a inseguire le nuvole; più nel merito, proprio la scrittura-memoria / memorie: le pergamene del giovane meridionale conosciuto con l'appellativo da soprannome “Pettirosso”. E quel che poco prima del 1499 aveva fatto il 'chierico', farà viaggiare l'Aleppo. Da Venezia alla Francia. Ma attraversando, in un capogiro di peregrinazioni, la Basilicata. Ché, e non caso visto che Giuseppe Lupo, il narratore che ha firmato questo romanzo, è originario proprio della Lucania che, tra le altre cose, ospitò nell'Atella raccontata un celeberrimo assedio. Quindi aiutato dalla stessa voce di Pettirosso, nel mezzo delle vicende, Lupo ci ripropone momenti storici fascinosi e luoghi normalmente dimenticati dall'umanità. Se prima, infatti, a parlare è Aleppo stesso. Poi intervegono appunto le memorie. E, a finire, la lunga chiusa d'una figlia del padre per eccellenza: Zosimo Aleppo. Indemeticabile il frangente che descrive l'interesse sentimentale d'un capitano di ventura, dunque omosessuale, nutrito verso quell'Aleppo che sa legger e scrivere. E che proprio grazie a queste doti, su tutte, in più occasioni sarà salvo. Ma le nuvole del chierico son profezie, rivelazioni o, appunto, memorie di qualche cosa da custodire gelosamente? Un po' Ongaro e un po' Nigro, Lupo porta il suo protagonista a contatto con figure dal nome Isabella d'Este, Gonzaga, Gilbert de Montpensier, Leonardo. Corona di storie individuali, personaggi felicemente abbozzati, nel romanzo a tratti epico e a passaggi evocativo. E Zosimo dentro questo quadro deve compiere la sua missione. Ricordando il suo fresco amore e, allo stesso tempo, la sua famiglia. Un'impresa parlata da un Giuseppe Lupo sostenuto da scrittura sapiente, attenta, ma insieme agile. Il quale Lupo, sicuramente, grazie a questo libro supera in bellezza e perfezione la sua stessa "Sposa di Palmira". Anzi il romanzo "Viaggiatori di nuvole" è decisamente superiore alla precedente opera del Lupo. Allora attendiamo i premi per l'autore. Eppure sappiamo che non saranno i riconoscimenti, la materia buona a farci ricordare almeno per anni delle galoppate di Zosimo e delle altre vite dateci dallo scrittore.

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