Si
chiama “INIQUOTOUR – perché un’altra
Italia è possibile” la tournée dello scrittore Giuseppe Cristaldi in Puglia
e si chiude domani 28 aprile 2013 con il suo nuovo lavoro edito da Lupo dal
titolo “Macelleria Equitalia”. Ecco gli ultimi due appuntamenti previsti per
domani: 28/04/2013 Giuseppe Cristaldi
sarà a RACALE (LE) all’Associazione APE “Gabriele Toma” alle ore 18.00 in Piazza Feltrano e
sempre il 28/04/2013 a LECCE
all’Ammirato Culture House (Via di Pettorano, 3 - Lecce) alle ore 21.00 dove
coordinerà gli interventi Stefano Donno, di OverecoAgenzia, e dialogheranno con
l’autore la scrittrice Simona Cleopazzo, l'artista Paola Scialpi (leggerà
alcuni brani la poetessa Marta Toraldo).
"Recensire
un libro che parla di sofferenze umane è come scorticare con una lama quella
stessa ferita per farla sanguinare ancora, qualsiasi cosa si vuol dire si cerca
di farlo sommessamente per non urtare la sensibilità di nessuno. Ecco sì, di
sensibilità si tratta nel libro Macelleria Equitalia (Lupo Editore), di
un’acuta sensibilità che hanno i protagonisti delle storie raccontate con acume
intellettuale da Giuseppe Cristaldi, ma di questa singolare caratteristica
umana non è certo provvista la spregiudicata macchina esattoriale italiana
chiamata “Equitalia”. È un mostro gigantesco, simile alle Arpie raccontate da
Omero, Virgilio e Dante o ai tanti mostri mitologici dalle sembianze umane e
animali che uccidono senza pietà.
È
l’incubo di moltissimi italiani del presente. E in queste pagine si tocca con
mano la realtà di gente povera, semplice, contadini, imprenditori agricoli,
operai che per non aver pagato le fatidiche tasse si ritrovano con l’incombenza
Equitalia e le visite di ufficiali giudiziari che sembrano spregiudicati come
racconta Paolino, mentre in realtà eseguono solo il loro lavoro, una
professione come tante che a ben dire non devi possedere certo sensibilità nè
un briciolo di cuore altrimenti sei fregato, altrimenti il lavoro non puoi
eseguirlo, non puoi essere spietato contro chi disarmato si presenta nudo
davanti “senza arte né parte”: nudo - disarmato. Paolino, giovane protagonista
di una storia, cova rabbia parimenti determinazione per diventare un giorno
anche lui funzionario Equitalia e riscattare la povera madre che si occupava di
cucire le suole presso un calzaturificio salentino e il padre che distrutto dal
vino e dalla miseria trascinava ogni giorno a stento il suo corpo.
Nel
silenzio di questa famiglia povera ma ricca di dignità e coraggio di vivere si
perpetua l’amore: un grande amore e riconoscenza che Paolino ha nei riguardi
della madre che vorrebbe un giorno far vivere e non sopravvivere e attendere
magari il proprio turno per diventare carne da macello.
È un
libro straordinariamente reale questo Macelleria Equitalia (Lupo Editore): una
metafora e un accostamento quasi simbiotico che identifica la drammatica
quotidianità che vive moltissima gente attualmente in Italia.
Un’Italia
misera sotto ogni punto di vista. È acuto il linguaggio utilizzato dall’autore
per raccontare storie che ci appartengono, insomma chiunque prima o poi si
imbatte in Equitalia, basta non pagare una tassa. È certo che le tasse è dovere
di tutti i cittadini pagarle per fare andare avanti la macchina dello Stato,
questo Stato però che siamo noi stessi, non dimentichiamolo, membra di un corpo
che spesso tradisce e non perdona. È un libro di denuncia, come anche di
testimonianza, è un libro che racconta le vite di gente sola e dimenticata e
quindi vuole essere anche un modo generoso per dare voce a chi voce non ha.
Macelleria
Equitalia (Lupo Editore) di Giuseppe Cristaldi lascia il segno, come un solco
percorso dal letto del fiume. Così il figlio alla madre dice: «Ascolta, mamma
mia beddra, ci sono cose che uno vive mentre un fiume lo passa dal buco del
culo al cuore. Fiume e ommini sono due cose diverse: ci sono volte in cui lu
fiume cangia ma l’uomo no. Se pure un fiume decidesse di cambiare il corso, di
scorrere da un’altra parte, tralasciando ‘u bucu t’u culu e lu core, l’uomo non
cambierebbe una minchia, si comporterebbe come se quel fiume lo avesse dentro.
Mi capisci, ma’? Ci sono cose che segnano. L’acqua si asciuga, ma il segno
rimane». (pp. 116-117).
Cosa si può dire di fronte a questa lezione
di vita?
Nessuna
parola sublime, eufemismo, enjambement, raffinatezza letteraria avrebbe
senso e potrebbe parlare al lettore meglio della saggezza popolare. Quella sana
saggezza che forse soltanto Aristotele conosce bene, una virtù che sembra
appartenere ai nostri avi che hanno vissuto lasciandoci un’eredità abbondante con
sacrifici anche umani e noi ahimè la stiamo sperperando. Poco è rimasto di una
saggezza che insegna se pur purtroppo nel dolore, perchè è quando c’è il
bisogno e si conosce la sofferenza - come dice anche il protagonista di un
racconto del libro - che si aguzza l’ingegno e si impara a vivere. Leggere
Macelleria Equitalia è necessario, perchè fa rivivere quei diritti e valori che
appartengono ad ogni essere umano, ma che cadono nel dimenticatoio della
macchina maledetta della burocrazia, della finanza e delle banche che uccidono
come carne da macello e dove dignità e lavoro - chiaramente scritti nella
Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo e nella cara Costituzione
italiana - non esistono più e restano voci mute o peggio azzittite.
(Alessandra Peluso su “Affari Italiani”)
Giuseppe
CRISTALDI
Nato
nel 1983 a
Parabita. Vive nelle campagne di Sassari. Ha pubblicato “Storia di un metronomo
capovolto” (2007), con nota di Franco Battiato; Un rumore di gabbiani -
Orazione per i martiri dei petrolchimici (2008), con cameo filmico di Franco
Battiato e prefazione di Caparezza; Belli di papillon verso il sacrificio
(2010), con nota di Teresa De Sio; Nefrhotel. Mi hanno venduto un rene (2011).
Ha ricevuto il “Premio Kallistos – 2009” e il “Primo premio al concorso nazionale
di drammaturgia contemporanea Under 30 di Roma – 2012”
Info:
Lupo Editore
Tel. 0832.94.95.10
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