Alessandria, 1961. Alla vigilia del primo centenario
dell'unità d'Italia, l'architetto Cammei viene trovato morto. Seduto su una
panchina, gli occhi chiusi e un cartello appeso al collo. Una scritta in
stampatello, "CAMMEI, IL PRIMO", annuncia una probabile serie di
omicidi. Sul caso è chiamato a indagare il commissario Piazzi, uomo schivo e
affascinante, duro quando occorre, poliziotto durante la guerra e poi
partigiano. Dopo solo due giorni, un altro morto. Questa volta si tratta di un
inquietante barbone, sfigurato in Grecia da una granata e rimasto cieco.
Apparentemente nulla lo lega all'architetto, se non l'arma del delitto,
insolita e antica: uno stiletto che non lascia quasi traccia. Solo una stilla
di sangue. L'unico modo per far luce sulle due strane morti è scandagliare la
vita di Cammei, dei suoi amici e conoscenti. Uno a uno, Piazzi mette sotto
torchio tutti i personaggi che si muovevano intorno all'architetto, esimi
rappresentanti della borghesia cittadina. Un medico molto noto, una nobildonna,
un conte amante delle belle cose. Tutti, nessuno escluso, sono a conoscenza di
fatti che riguardano il passato di Cammei. Ma tutti, nessuno escluso, farebbero
qualsiasi cosa per tenerli nascosti. Perché rivelarli potrebbe fare emergere il
torbido che si cela dietro le loro rispettabilissime vite. E magari condurre a
un insospettabile assassino...
special tank to 10 righe dai libri
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