“Le "Cantine dei Marchesi di
Barolo" hanno sede a Barolo, nell'edificio prospiciente il Castello dei
Marchesi Falletti. Apparteneva anch'esso ai Marchesi Falletti e divenne,
all'estinguersi di questa prestigiosa dinastia, l'Agenzia della Tenuta Opera
Pia Barolo.
La Marchesa Giulia
Vittorina Colbert di Maulévrier - La Marchesa Giulia Vittorina Colbert di Maulévrier,
pronipote del Ministro delle Finanze del Re Sole, nacque, infatti, nel castello
di Maulévrier, in Vandea, il 26 giugno 1786 e, nel 1806, sposò a Parigi il
Marchese Carlo Tancredi Falletti di Barolo. Stabilitasi a Torino, a Palazzo
Barolo, insieme al marito si prodigò incessantemente nella realizzazione di
importanti opere volte ad aiutare i più bisognosi. Nel suo libro “Il Paese del
Barolo”, il Canonico Domenico Massè, scriveva a chiare lettere che: “… a creare
quel tipo di vino che va ora sotto il titolo di Barolo furono i Marchesi
Falletti al principio dell'ottocento, i quali lo producevano con ogni cura
nelle loro estesissime tenute di Barolo… chi, dopo i Marchesi Falletti molto
contribuì a dare fama al Barolo… fu il Conte Camillo di Cavour, il quale chiamò
il Conte Odart nel suo Castello di Grinzane a fabbricare quel famosissimo
Barolo che egli faceva servire ai suoi pranzi diplomatici, ove formava la
delizia e l'ammirazione dei buongustai”.
Il Commendator Emilio Pietro
Abbona - Nel 1864 insieme alla Marchesa Giulia Colbert di Maulèvrier si estinse
la stirpe dei Falletti di Barolo, ma a perpetuarne il ricordo rimase l'Opera
Pia Barolo. In quegli anni nasceva Pietro Abbona che intorno al 1895 iniziò la
sua attività nelle cantine paterne di Barolo. Operando con tenacia ed abilità
riuscì ad acquistare l'Agenzia della Tenuta Opera Pia Barolo, i vigneti ed il
Castello della Volta. Così Massimo Martinelli lo descrive nel libro ‘Il Barolo
come lo sento io': “Fra i personaggi legati al nome del Barolo alcuni possono
essere definiti storici, veri e propri pionieri....Il primo posto va al
commendator Pietro Abbona, vero e proprio patriarca del Barolo... che fece
conoscere, alfiere indiscusso, il vino della sua terra in tutto il mondo. Vero
è che la sua era la cantina dove il Barolo mosse i primi passi storici. Le sue
botti (e sono in parte le stesse che si possono ancora ammirare nelle cantine
in Barolo) erano, infatti, patrimonio della Marchesa Falletti. Il commendator
Abbona ereditò tradizione, amore alle vigne, alla cantina, al vino ed ha
portato la sua etichetta dove figuravano i castelli di Barolo e di Serralunga
ovunque sulle mense più lontane. Ed è con piacere che gli si riconosce questo
grande merito”.
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