«L'America è un'immagine sovraesposta. E incominciamo a non
vederla più. Eros Ramazzotti cantava, in un allora probabile che ha ormai un
quarto di secolo, di una terra promessa che iniziava a svaporare dai nostri
immaginari. Era, fu, l'America di Fernanda Pivano e del presidente Kennedy, di
Dennis Hopper e su nei decenni fino a Reagan, Clinton e Bush: il mito che il
dopoguerra ci ha consegnato e che la storia, al volgere del millennio, sta
smontando per un nuovo assetto mondiale. Un'America che, mito, si è
identificata col cuore del suo mito: New York.
D'Andrea la racconta in queste pagine con la capacità di
andare oltre l'apparenza, scandagliando realtà indicative del nostro presente,
con un linguaggio estremamente piacevole ma innanzitutto con l'intelligenza del
tempo: la capacità dello sguardo di posarsi nei luoghi più inaspettati (i
cessi, ad esempio, o una panchina del metrò) per ricavarne un vivace ritratto
d'America oggi, da leggere tutto d'un fiato». (Aldo Nove)
Nessun commento:
Posta un commento