“Nato nel 1952 ha frequentato
l'Accademia di Belle Arti di Urbino sotto la guida di Concetto Pozzati. I suoi
esordi nel panorama artistico italiano risalgono intorno alla metà degli anni
Settanta.
Tale attività espositiva prosegue
con numerose mostre personali e collettive in importanti spazi pubblici e
privati in Italia e all'estero. Nella seconda metà degli anni Settanta, dopo un
breve periodo di ricerca concettuale, la sua pittura acquista maggiore libertà
compositiva con accenni atratto/fantastici (Ciclo Fabule mitopoietiche). Mai
legato in maniera assoluta alla tendenze artistiche dei nostro tempo, la sua
pittura si caratterizza subito per la sua particolare atmosfera fiabesca e per
la sottile ironia, che a volte sconfina nell'umorismo dei suoi personaggi
fantastici vagamente antropomorfi. Agli inizi degli anni Ottanta (82 - 83 - 84)
partecipa agli Incontri Internazionali di Arte Contemporanea
"Anacapri": questioni delle arti organizzati dal Comune di Anacapri
con il patrocinio dei Ministero dei Beni Culturali , Ministero Pubblica
Istruzione e coordinati da Gillo Dorfles, dove ha l'opportunità di conoscere :
Enrico Baj, Toti Scaloja e Joe Tilson. Nel 1985 viene segnalato da Gillo
Dorfles ed appare tra gli artisti scelti dalla critica nel Catalogo dell'Arte
Moderna Italiana n. 20, Edizioni Mondadori. Successivamente Chimenti, pur
mantenendo sempre nell'opera una forte componente mitica, onirica ed ironica,
inserisce nel quadro nuove stesure cromatiche di raffinata fattura. Di questi
anni sono le mostre Biennale del Sud - Rassegna d'Arte Contemporanea
all'Accademia di Belle Arti di Napoli (1988) e XV Premio Nazionale Città di
Gallarate, "l'attualità per l'aggiornamento di un museo" presso la Civica Galleria
d'Arte Moderna di Gallarate (1989). Nel 1991 con il ciclo "Entelechie
immaginifiche" la sua pittura si polarizza sempre più verso una
straordinaria ricerca inventiva fantastica e fabulatrice, "Chimenti, ormai
da diversi anni prosegue nell'invenzione costante di piccoli miti personali, di
strane leggende". come sostiene Gillo Dorfles nella presentazione in
catalogo della mostra personale alla Galleria "L'Idioma" di Ascoli
Piceno. Nel 1997 partecipa alla Rassegna d'Arte Contemporanea Le donne, i cavalier,
l'arme e gli amori tenutasi alla "Galleria dell'Istituto Italiano di
Cultura", Il Cairo, Egitto ed espone presso la Galleria "Ammiraglio
Acton" di Milano (personale).
Nel recente ciclo "Cartigli
ermetici", attraverso lo sviluppo di una particolare tecnica pittorica e
l'ambiguità percettiva delle forme astratto/simboliche costituenti il quadro,
evolve il suo linguaggio espressivo tra mito, realtà e mistero. Nell'aprile del
2003 espone alcune opere significative del suo ultimo ciclo pittorico presso la Gallery@49 di New York
(personale).
Successivamente partecipa alla
XIV Quadriennale, Anteprima, Napoli (novembre 2003, gennaio 2004) con un nuovo
lavoro dal titolo Dittico dell'identità con simbionti immaginifici vagamente
industriosi, che, come precisa Vincenzo Trione nella presentazione critica
dell'opera, allude alla mutazione dell'uomo, in un complesso intreccio tra
naturale ed artificiale.” (l’opera presentata in questa sede è di Pino Chimenti)
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