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martedì 7 febbraio 2012

GIACINTO FERRARO


“Le opere pittoriche presentate della prima sezione sono state eseguite in un arco di tempo compreso tra il 1997 e il 2006, e costituiscono la chiusura di un ciclo decennale. (tema metropoli, architettura). Molte di esse sono opere che affrontano da più punti differenziati e con modalità diverse la dinamica della forma architettonica, mentre altre costituiscono una sorta di personale " Farbenlehre". Questa 'teoria dei colori' è stata costruita oltre che sulle tecniche e le 'visioni'di altri grandi pittori, soprattutto dopo una lunghissima riflessione teoretica sulla filosofia dalle origini (presocratici) fino a Wittgenstein e Husserl, con 'passaggi' sulle filosofie di Descartes, Leibniz, Newton, Kant, Schelling, Hegel, ecc. A titolo puramente esemplificativo vengono indicati i passi in cui il poroblema, il tema o il singolo accenno sul colore sono presenti nella filosofia di Platone e di Aristotele. Questo, ovviamente non per mostrare una qualche erudizione, ma per due motivi essenziali: la questione dei colori viene qui assunta nella sua inizia problematicità (Fragwurdigkeit ) e perché il colore è uno dei luoghi di provenienza della pittura. La seconda sezione è costituita prevalentemente da pitture a olio su cartone, e il tema è ancora quello relativo alla dinamica architettonica, con uno spostamento verso le geometrie non euclidee. La terza sezione è costituita da opere ad acquerello. E' qui presente in maniera più o meno esplicita una sorta di rottura epistemologica sull'apparato visivo precedente, con un uno spostamento verso gli aspetti più 'informali'. Successivamente ,data l'enorme complessità del problema, saranno resi noti alcuni scritti sullo 'spazio' (geometrico, logico, rappresentativo, metafisico e quindi pittorico). La quarta sezione è costituita da opere sulla condizione manicomiale in Italia, un tema sul quale si è lavorato dal '92 a oggi e che continua a restare negli interessi intellettuali e politici di chi scrive. In questa sezione sono presentate 14 tele. Successivamente saranno presentate circa 90 disegni e altre 30 tele,oltre a una serie di testi sulla follia e sui manicomi. Infine l'ultima sezione è costituita da circa trenta ritratti 'tratti' dall'Atlante dell'Uomo delinquente' di Cesare Lombroso e alcune tele a olio. Successivamente saranno presentate altri 60 ritratti, a olio e a matita. In questa stessa sezione saranno presentati anche alcuni scritti e note su Lombroso, per certi versi sorprendenti.” (l’opera presentata in questa sede è di Giacinto Ferraro)


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