“Antonio Biasiucci nasce a
Dragoni (Caserta) nel 1961. I suoi primi interessi vanno alla fotografia
antropologica e al mondo contadino campano, al quale dedica numerose ricerche.
Si trasferisce a Napoli nel 1980 dove comincia un lavoro sugli spazi delle
periferie urbane. Nel 1984 inizia a collaborare con l'Osservatorio Vesuviano,
svolgendo un ampio lavoro di documentazione sui vulcani attivi in Italia. Nel
1987 conosce Antonio Neiwiller, attore e regista di teatro: con lui nasce un
rapporto di collaborazione che durerà fino al 1993, anno della sua scomparsa.
Nel 1992 vince ad Arles il premio "European Kodak Panorama". Fin
dagli inizi della sua attività, lavora a una ricerca che si radica nei temi
della cultura del sud e dell'Italia e si trasforma, in anni recenti, in un
viaggio dentro gli elementi primari dell'esistenza e della memoria personale.
Molte sue opere fanno parte della
collezione permanente di musei e istituzioni tra cui: Centre Méditerranéen de la Photographie,
Bibliothèque Nationale di Parigi, Departamento de documentaciòn de la cultura
audiovisual di Puebla, in Messico, Centre de la Phothographie di
Ginevra, Château d'Eau di Tolosa, Maison Européenne de la Photographie di
Parigi, Fondazione Banca del Gottardo di Lugano, Musée de l'Elysée di Losanna,
Galleria Civica di Modena, Fondazione Banco di Napoli, Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo per l'Arte Contemporanea di Guarene (Cn) e Galerie Freihausgasse di
Villach, Austria, Calcografia di Stato, Roma, PAN-Palazzo delle Arti, Napoli,
Collezione Banca Unicredit.
Ha ottenuto importanti
riconoscimenti: gli ultimi per il volume Res: Lo stato delle cose, pubblicato
nel 2004 sono il Kraszna-Krausz Photography Book Awards vinto a Londra nel
marzo 2005 e il premio Bastianelli vinto a Roma nell’aprile 2005.” (l’opera qui
riproposta è di Antonio Biasucci)
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