“L'edificio che la ospita ha conosciuto i saraceni di Ariadeno Barbarossa nelle sue scaramucce nautiche col Doria. Se questo ne limita lo spazio, conferisce però all'insieme quel senso di armonioso vissuto, forgiato dalle intemperie e dal sale. Fu infatti salatoria di acciughe, poi balera, prima dell'attuale destinazione. Dispone di un terrazzino esterno e di una sala interna poco più grande, diciassette tavoli in tutto. Il nostro menù è attento alla stagionalità, in mare, nell'orto e nel bosco, con una particolare attrazione per i prodotti locali. L'apporto di pescatori professionisti, che operano nelle acque del Parco, ci permette l'uso di pesce locale, dal più pregiato al più povero, sfruttati al massimo delle loro (...e delle nostre...) possibilità. Il pane è il vero valore aggiunto della trattoria: fresco di giornata, viene da noi prodotto alle olive taggiasche, bianco, alle noci e quant'altro, e viene offerto al cliente come un omaggio conviviale..”
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