“ALESSANDRO RUSSO, nato a Catanzaro nel 1953, in quasi quarant’anni di pittura ha alimentato un’esperienza di solida personalità nel panorama figurativo europeo. Dalle prime mostre nella città natale presso la Galleria L’Astragalo (1973) e a Milano alla Galleria Lusca e alla Schettini (1979) è chiara la personale invenzione di un mondo visionario riscoperto nel visibile del quotidiano. Ciò porta il poeta e critico Piero Bigongiari a parlare di «sottili e aeree ossessioni inventive», e a proporlo per un’esposizione alla Galleria Pananti di Firenze (1981), primo di una serie di giovani pittori europei. Le altre mostre, a Roma e a Latina (1984), e ancora la personale di 80 opere alla Galleria Pananti (1988), dimostrano come la ricerca di Russo abbia ampliato le sue promettenti premesse. Negli anni cresce l’attenzione e la stima nei suoi confronti, così come cresce il rispetto per la scelta di lavorare nella città natale e di impegnarsi nell’insegnamento all’Accademia di Belle Arti catanzarese, dove è professore di Decorazione. Nella vita dell’artista contano le esperienze motivate dal suo radicamento, critico e appassionato nella propria terra: si ricordino la mostra alla Pinacoteca di Taverna (1990), l’esecuzione del grande ciclo intitolato Imago Urbis presso Palazzo De Nobili, sede del Comune di Catanzaro (1999), come la grande tela del Palazzo Pubblico Corato, le sue Historiae nei pannelli per il palazzo provinciale della Guardia di Finanza a Vibo Valentia, e il grande dipinto per il Centro Calabrese dei Vigili del Fuoco. Ma contano anche i frequenti impegni all’estero: la mostra personale alla Casa delle Arti di Pécs, su invito del Dipartimento Universitario di Italianistica (1995) e, su invito dell’Istituto Italiano di Cultura, l’ampia antologica ospitata nel Museo Petőfi di Budapest. Nel 1999, in occasione del terzo centenario della morte di Mattia Preti, espone in una collettiva al Museo di Belle Arti de La Valletta a Malta. Nel 2003 anche l’Istituto Francese di Firenze dedica un omaggio all’artista, ospitando la mostra intitolata Le chef d’oeuvre inconnue, a cura di Luigi Tassoni, Alberto Caramella e Gerome Bloch. A New York nel 2004 realizza un bozzetto dedicato all’11 settembre, e l’anno successivo partecipa con le sue opere alla prima rassegna del MAC, Museo di Arte Contemporanea dell’Accademia di Catanzaro, nel cinquecentesco Complesso del San Giovanni. Mentre nel 2008, a cura di Rosario Pinto, espone a Napoli alla Galleria Movimento Aperto i suoi Comizi, dal 2006 espone regolarmente alla Galleria Antonio Battaglia di Milano, che cura l’opera dell’artista calabrese. Ancora nel capoluogo lombardo, nel 2009 propone la sua ricerca pittorica Opera Mundi alla Galleria Donec Capiam Studio, a cura di Paolo Pocchini. Nel 2010 porta Paesaggi e Figure alla Galleria Antonio Battaglia di Milano e Paesaggi Industriali alla Galerie Bertrand Kass di Innsbruck. Nel 2011 realizza una grande mostra dal titolo Umanità. Maschere. Luoghi, a cura di Gianluca Marziani, presso il Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro. Sempre del 2011, a coronamento di una carriera coraggiosa e coerente, è il suo invito nel Padiglione Italia (regione Calabria) per la Biennale di Venezia. (a cura di Milly Curcio)” (l’immagina qui presentata riguarda un’opera di Alessandro Russo)
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