“Alberto RODA, detto Bertino,
nasce da umile famiglia a Calderara di Reno il 24 marzo del 1927, all’età di 5
anni perde il padre. Nel 1941 viene assunto come apprendista alla DUCATI allora
per tanti già un successo, ma non per il giovane “Bertino” che, insoddisfatto
della vita di fabbrica, dà le dimissioni nel 1944 dopo appena 3 anni, e si pone
alla ricerca di un mestiere che lo appaghi maggiormente. Attratto
temporaneamente dalla “sana” vita all’aria aperta prova per pochi mesi il
mestiere del giardiniere, rimanendo nuovamente insoddisfatto. Riesce quindi a
farsi assumere come cameriere in uno dei ristoranti più in voga in quegli anni,
IL PAPPAGALLO IN BRODO, situato allora in via Belvedere; è la svolta! La
passione per questo tipo di attività lo prende totalmente e, pur senza mezzi,
si pone l’obiettivo di aprire prima o poi un locale tutto suo!!
Lavora al PAPPAGALLO IN BRODO con
grande determinazione con questa che per lui è oramai una “fissa”, per circa 12
anni, imparando dai padroni e dai colleghi trucchi e virtù di quella che
considera la missione della sua vita, così, nel 1957, dopo aver comprato la
licenza di bar/trattoria sita in via Lame 55 si dimette e comincia l’avventura.
Coinvolgendo, principalmente la
consorte Anna ma, nel complesso tutta la parentela, riesce con la sua
ostinazione a farsi conoscere nel settore e a crearsi una clientela nella
Bologna di una volta, dapprima commercianti, poi mediatori, bancari, mercanti
cominciarono a sedersi ai suoi tavoli uscendo soddisfatti dopo lauti pranzi e
cene che cominciavano ad orari impensabili oggi; a mezzogiorno il locale era
già pieno (ai mercati le attività cominciavano in piena notte ed all’alba) .
La carta vincente è la proposta
dei piatti tipici : la pasta rigorosamente “tirata” a mano dalle sfogline ed
usata per “chiudere” i tortellini in brodo, oppure le lasagne, tagliata ad arte
trasformata nelle tagliatelle al ragù o nelle “strette” in brodo; i secondi con
i bolliti a farla da padroni dopo essere stati ore sul fuoco, milioni di
lingue, testine, cotechini zamponi, manzi, immolati insieme al carrello degli
arrosti, sull’altare di palati esigenti.
Nel tempo la clientela è
cambiata, personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo hanno sostituito
le genti di una volta; Bertino nel frattempo si è rinforzato negli organici con
l’aiuto del figlio Stefano impareggiabile anche lui nei “tagli” e più tardi
della figlia Claudia, specializzatasi nella preparazione di raffinati dolci su
tutti l’impareggiabile zuppa inglese, contornata dal bianco mascarpone, dalle
torte alle carote e al cioccolato, al creme caramel.
Bertino dicevamo, oltre ad aver
tramandato ai figli tutti i segreti del mestiere, continuando a ripetere che
l’unica pubblicità valida è il passa parola dei clienti soddisfatti, ha
proseguito ad affettare bolliti ed arrosti quasi in simbiosi con i suoi carrelli!!”
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