“Ambiente - Il minimalismo dello
spazio sottolinea la ricercatezza dei piatti senza mai diventare esasperato ed
asettico, e l’onestà dei materiali e delle forme non scende a compromessi da
design modaiolo. Lo sforzo progettuale in tutte le scale dell’intervento si concentra
nella ricercatezza della riduzione che si accentua per le contrapposizioni
evocative agenti sull’immaginario collettivo. Il risultato è di forte impatto
emotivo e prendendo a prestito immagini dalla memoria comunicano su differenti
livelli, da quello funzionale, a quello artistico. La memoria del fruitore è
stimolata da elementi, effetti e spazi emozionali e naturali presenti solo nel
subconscio. (Andrea Meirana)
Cucina - La mia cucina è cambiata
con me, ho imparato i fondamentali della cucina classica, ho ricercato le
tecniche più innovative, ho lavorato sulle materie prime scovando i fornitori
migliori, l'ho alleggerita per poi ritrovare il senso del gusto, complicata per
poi semplificarla, vestita per poi spogliarla. Perché la cucina è così: ti
entra dentro, ti consuma, ti esalta; niente al mondo mi da un senso di
grandezza e onnipotenza come un servizio ben fatto. Le comande ti scorrono in
testa una dopo l'altra e le mani sanno già cosa fare, si muovono da sole e tu,
vieni travolto come in uno stato di trance, come in un formicaio impazzito,
tutti corrono, il ristorante prende vita, la cucina è il cuore la sala la
mente, l’ambiente l'abito... il cliente la donna bellissima da conquistare...
quale altro lavoro può regalarti queste emozioni? (Marco Parizzi)”
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