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domenica 4 dicembre 2011

Il libro del giorno: LA SOCIETA' DELLE DEVIANZE a cura di Giuseppina Cersosimo (Kurumuny)























“Senza una deviazione dalla norma non è possibile il progresso”, diceva Frank Zappa, icona culturale degli anni ’60, con una frase che, come ricordano gli Adler, “parla al cuore dell’impresa sociologica” e ribadisce che ogni società ha storicamente modificato le definizioni di devianza e le reazioni ai comportamenti devianti nei percorsi del proprio controllo sociale. Il testo traduce un articolo dedicato alle prospettive teoriche della devianza vista attraverso le lenti e l’insediamento sociale della società statunitense. Il testo, pubblicato dai due autori nel 2007, viene tradotto e presentato con l’aggiunta di una postfazione attuale, appositamente scritta dagli stessi autori nel 2011 su richiesta della curatrice della collana. La sociologia della devianza è disciplina al centro dell’attenzione sociale ed istituzionale, nella sua capacità tramite la categoria di devianza, di comprendere i meccanismi attraverso i quali opera una società e i processi di etichettamento che decide di volta in volta di attribuire o quelli di panico morale che mette in atto. Per questo è significativo constatare il conflitto, di potere, esistente tra medicina, psicologia, criminologia, psichiatria e sociologia rispetto a chi è titolare nel definire la devianza, facoltà che assegna nello stesso tempo al suo autore l’aureola scientifica che gli permette di sconfiggere, almeno sul piano simbolico, le resistenze a tale processo. Tutto può diventare comportamento deviante, cioè ogni comportamento degli individui può assumere (può essere fatto divenire) il carattere della dipendenza e del trasgressivo, solo se si pensa che gli altri sono diversi da noi, dimenticando che ognuno di noi ha le sue “ossessioni”, ripetizione, anzi coazione che spinge a un comportamento. Patricia A. Adler e Peter Adler insegnano Sociologia la prima a Boulder, nell’Università del Colorado, il secondo nell’Università di Denver. Hanno conseguito entrambi il proprio Ph.D. nell’Università di San Diego, in California. Insieme hanno edito il Journal of Contemporary Ethnography e sono stati tra i fondatori della rivista Sociological Studies of Child Development. Sono coautori di più di venti volumi, tra I quali Wheeling and Dealing: An Ethnography of an Upper-Level Drug Dealing and Smuggling Community, ricerca sulle comunità di tossicodipendenti, per il quale hanno ricevuto nel 1987, dalla Società di Studi dell’Interazionismo Simbolico, il Charles Horton Cooley Award, Backboards and Blackboards. College Athletes and Role Engulfment (1991), studio fondato sull’osservazione partecipante degli atleti universitari, Constructions of Deviance: Social Power, Context, and Interaction (1994, riedito più volte) e Peer Power (1998), ricerca sulla cultura dei bambini delle scuole elementari, Sociological Odyssey (2001), manuale di letture di sociologia contemporanea. Il loro ultimo volume, The Tender Cut: Inside the Hidden World of Self-Injury (2011), è uno studio degli autolesionisti. Gli interessi di ricerca di Patricia Adler investono anche il potere nell’identità adolescenziale, e il rapporto tra donne e devianza, quelli di Peter Adler la psicologia sociale, i metodi qualitativi e la sociologia dello sport e del tempo libero.

Giuseppina Cersosimo è ricercatrice di Sociologia presso l’Università di Salerno, dove insegna Istituzioni di Sociologia. Tra i suoi principali interessi di ricerca, le teorie sociologiche, la sociologia della salute e della medicina, gli studi di genere, la devianza e il controllo sociale. Ha anche insegnato Sociologia della Devianza per quattro anni (dal 2005 al 2009), nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi Cà Foscari di Venezia. Ha pubblicato tra l’altro: Un’epidemia contemporanea. Aids tra storia e costruzione sociale (Napoli, 2004); Donne e Alcol. L’equilibrio desiderato (Liguori, 2007); La costruzione della Salute. Percorsi di sviluppo dell’educazione sanitaria in Italia (Bologna, 2005); Hygeia. Percorsi di sociologia della salute e della medicina (Bari, 2008). Ha curato Sociologia e Medicina di R. K. Merton (Roma, 2006); La medicina e l’origine delle professioni. La misurazione dell’influenza sociale di W. I. Thomas, (Roma, 2007); Medicina e controllo sociale, di J. J. Chriss (Calimera, 2008); e, insieme a Carmine Clemente, La fine pre-scelta. Forme e disposizioni sulla propria morte (Milano, 2011).

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