Charles Perrault • Charles
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«Chi possiede una natura
raffinata e delicata può comprendere un gatto. Le donne, i poeti e gli artisti
lo tengono in grande considerazione, perché comprendono la squisita delicatezza
del suo sistema nervoso; in realtà, solo chi è rozzo non riesce a capire la
naturale distinzione di questo animale», scriveva nell’Ottocento il romanziere
francese Champfleury. Chiunque abbia avuto il piacere di godere dell’amicizia
di questo felino non può che essere d’accordo. Fin dai tempi più antichi il
gatto ha infatti condiviso la sua vita con l’uomo, dando al rapporto
un’impronta particolare, fatta di tenera seduzione (cosa c’è di più
irresistibile delle sue fusa?), indipendenza ostentata, affetto e insieme
distacco. E una buona dose di intelligenza e furbizia, come testimonia la favola
più conosciuta che lo vede protagonista, quella del Gatto con gli stivali.
Spesso la sua innata eleganza e quel senso di superiorità e mistero che gli
brilla nello sguardo ne hanno fatto un animale sacro o diabolico, a seconda
delle epoche e dei Paesi. Questo libro raccoglie, insieme alla fiaba di
Perrault, un gran numero di racconti, poesie e brani di romanzi dedicati ai
gatti da parte dei più grandi scrittori di tutti i tempi.
«Un mugnaio lasciò per eredità ai
suoi tre figli solo il mulino, un asino e un gatto. Le parti furono presto
fatte: non vi fu bisogno né di avvocati né di notai. Costoro si sarebbero
mangiati in un boccone il povero patrimonio. Il figlio maggiore ebbe il mulino,
il secondo l’asino, e il più giovane non ebbe che il Gatto.»
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