PAOLA BUDEL - Paola Budel, la giovane chef bellunese
originaria di Feltre, che dopo essere stata allieva di Gualtiero Marchesi e
Michel Roux, ha intrapreso un'interessante carriera prima in prestigiosi
ristoranti italiani ed in seguito nelle cucine d'eccellenza di Londra, Monaco,
Tokio e Hong Kong. E' tornata quindi in Italia dove per tre anni è stata executive
chef al Principe di Savoia di Milano, venendo consacrata come celebre chef
tout-court. La sua ultima sfida “culinaria” è Venissa, l'innovativo ristorante
che prende il nome dalla Tenuta nell'isola di Mazzorbo in cui si trova, è che è
nato proprio dal sogno di Paola e di Gianluca Bisol di dare vita ad un progetto
in grado di rinnovare la ristorazione e l'ospitalità veneziane. “Decido i
piatti in base alle materie prime che il territorio locale offre
quotidianamente” racconta Paola, “creando un menù che cambia praticamente tutti
i giorni e che diventa un reale chilometro zero”. Infatti, dall'orto della
Tenuta Venissa i contadini portano tutte le mattine biete, piselli e castraure,
mentre il pesce viene dalla Laguna e dall'alto Adriatico, anche le carni sono
scelte in base all'origine, privilegiando l'entroterra veneziano e veneto.
LA
COLAZIONE - Cosa c'è di meglio che alzarsi la mattina e
lasciarsi dolcemente svegliare dai profumi e dai sapori di una ricca colazione?
L'idea di Paola Budel per la colazione in Venissa è quella di un risveglio
“slow” dei sensi: lasciarsi guidare fuori dalla porta della propria camera fino
al porticato che si affaccia sulla verde tenuta murata semplicemente seguendo
l'irresistibile aroma dei croissant appena sfornati e del caffè, sedersi ad un
semplice tavolo in legno e farsi servire tante piccole, deliziose specialità
dolci e salate leggendo il quotidiano fresco di stampa o ammirando il panorama
circostante. La colazione a Venissa è un piccolo lusso, un piacere da concedersi
per coccolarsi un po' e provare l'esperienza di un vero pasto mattutino da
gustare con calma, quasi in meditazione, per iniziare la giornata nel miglior
modo immaginabile. C'è la possibilità di
gustare la
Colazione Excellence, che include un ricco servizio al tavolo
composto da diverse portate di bevande calde e fredde, yogurt, frutta fresca,
croissant, pane con marmellate fatte in casa ed eventualmente piatti salati.
Invece, per chi privilegia un break più snello c'è la Colazione à la Carte, che permette di
scegliere solo quello che si desidera.
Una chicca pensata da Paola Budel: la Colazione Excellence
è disponibile - prenotandola con il giusto anticipo - anche per gli ospiti che
non pernottano a Venissa ma che vogliono provare questo piacevolissimo risveglio
sensoriale prima di partire alla scoperta di Mazzorbo e delle isole del Parco
della Laguna.
IL PRANZO - Il pranzo
a Venissa è un'esperienza culinaria di alto livello vissuta a diretto contatto
con il territorio che ha dato vita ai prodotti che si trovano nei piatti di
Paola Budel.
Dai tavoli collocati sul patio panoramico o dietro la
vetrata che costituisce la parete principale del ristorante, si possono
ammirare da vicino - quasi toccandole con mano - le piantagioni di erbette,
carciofi, aglio selvatico e tutte le altre colture che vengono raccolte ogni
giorno e che costituiscono la parte fondamentale del menù di Paola Budel, la
base delle sue straordinarie ricette.
Ecco perché il menù del ristorante Venissa cambia quasi ogni
giorno: è strettamente legato alla stagionalità dei prodotti del territorio,
sia ortofrutticoli che ittici e .... e propone quotidianamente una selezione e
degli abbinamenti che offrono una panoramica unica del meglio che il territorio
lagunare sa offrire. Il pranzo a Venissa è un'esperienza culinaria di alto
livello vissuta a diretto contatto con il territorio che ha dato vita ai
prodotti che si trovano nei piatti di Paola Budel. Dai tavoli collocati sul
patio panoramico o dietro la vetrata che costituisce la parete principale del
ristorante, si possono ammirare da vicino - quasi toccandole con mano - le
piantagioni di erbette, carciofi, aglio selvatico e tutte le altre colture che
vengono raccolte ogni giorno e che costituiscono la parte fondamentale del menù
di Paola Budel, la base delle sue straordinarie ricette. Ecco perché il menù
del ristorante Venissa cambia quasi ogni giorno: è strettamente legato alla
stagionalità dei prodotti del territorio, sia ortofrutticoli che ittici e ....
e propone quotidianamente una selezione e degli abbinamenti che offrono una
panoramica unica del meglio che il territorio lagunare sa offrire. Orient
Express di John Dos Passos, traduzione di Maurizio Bartocci, con otto dipinti
originali dell'autore (Donzelli). Intervento di Nunzio Festa. Pubblicato per la
prima volta nel 1927, “Orient Express” è il reportage artistico e onirico che
John Dos Passos porta indietro dai Balcani, dalla Turchia, dal Caucaso e dal
Medio Oriente. Un reportage allucinato che può esser datato 1921: anno di
capovolgimenti totali delle regioni visitate dallo scrittore statunitense, che
parte apprezzando la lentezza meridiana dei luoghi scelti; un attraversamento
discreto, si potrebbe dire, che oggi finalmente è riproposto in italiano. Come
si potrà capire dalle immagini che accompagnano le visitazioni, le stazioni di
sosta e di ridiscesa l'autore è autore appassionato, dalla tempra disposta a
incastrarsi nei pruriti politici e quindi civili, sociali e dunque infine
epocali; più che attuale, per dire, rimane il guardare all'invenzione
dell'Iraq. Ad abbozzi sempre e comunque artistici e spiritati. Ovviamente, come
si capisce fin dalle primissime pagine dell'opera, il testo si fa immenso per
la straordinaria e fiammeggiante forza evocativa della parola. Del tocco
smaliziato di già, che fanno sentire questo Dos Passos appoggiato e quindi
agganciato alle vette del lirismo. Orient Express, reportage di viaggio d'uno
scrittore che poi diventa punto di riferimento della letteratura, è la
trasposizione letteraria del dubbio che spinge l'autore nordamericano a entrare
fuori dai limiti degli Usa: un interrogativo universale e intimo assai che
permette di vivere la curiosità delle scoperte. Lo scrittore venticinquenne,
che ha già scritto due romanzi a questo punto, si stupisce in ogni istante
eppure ingrandisce lo stupore di chi legge con l'appropriazione delle immagini
ascoltate. Con un percorso che va da Europa a Europa. Ovvero che prendendo le
mosse dalla Francia si rimette in Spagna ma avendo registrato per esempio la Turchia, il Caucaso, Damasco
e finanche il Marocco. Orient Express esce in traduzione italiana a novant'anni
esatti dal viaggio. Insegnando a lettrici e lettori la bellezza del reportage
che si nutre di sociale epperò allo stesso tempo non scade nel giornalismo
d'attualità (che ovviamente potrebbe persino ammazzare il fine del libro).
Perché a John Dos Passos interessa spiegare l'umanità. All'umanità.
Sconfiggendo il passaggio dei tempi. Che lo scrittore vive la poesia meridiana.
Cioè, diremmo noi innamorati di quest'elemento, affermando in pagina la
lentezza orientale ferma in nero comportamenti e spigoli di luoghi e persone.
Un'opera immensa e difficile per noi occidentali, accidentati dalle velocità.
Eppur, forse, inspiegabilmente essenziale.
LA CENA
- Cenare a Venissa equivale ad immergersi in un'atmosfera carica di fascino e
di aspettative: il ristorante diviene punto focale della tenuta, a cui l'orto e
la vigna murata fanno da incredibile sfondo. Lo spazio quasi intimo, semplice e
raffinato al tempo stesso, del ristorante permette ai propri ospiti di godere
di quella rara sensazione di pace e agio che dà modo di assaporare con maggior
consapevolezza ogni singolo piatto, ogni singolo calice di vino.
La maestria di Paola Budel coniugata al contesto magico di
Venissa alle ultime luci del giorno riescono a creare l'atmosfera perfetta per
una cena che diventa un'esperienza unica, da gustare in ogni suo istante fino
alla sua dolce, inevitabile conclusione con una passeggiata sotto le stelle e
tra le vigne di Venissa.
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