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domenica 20 novembre 2011

OGGI MANGIO DA … 73: Ristorante dal Pescatore Santini

















“Il ristorante è stato aperto nel 1925 da Teresa Mazzi , nata in Brasile da genitori italiani , e da Antonio Santini che di mestiere faceva il pescatore sul fiume Oglio. All’inizio era una semplice osteria costruita con canne palustri e qualche mattone ai bordi di un laghetto attualmente compreso nella Riserva naturale del parco dell’Oglio Sud .  Nel 1927 nacque Giovanni che contribuì alla vita dell’osteria di campagna fin da piccolo come venditore di pesce e successivamente occupandosi della cucina. Nel 1952 Giovanni si sposò con Bruna che affiancò Teresa in cucina; Gli anni passavano e le esigenze dei clienti cambiavano .Si iniziarono a preparare i tavoli con tovaglie bianche e tovaglioli in tessuto. Il nome dell’osteria era “Vino e Pesce”. Solo nel 1960 cambio in “dal Pescatore”. Nel 1953 nacque Antonio , che dopo gli studi   di scienze politiche a Milano , si sposò con Nadia nel 1974 e iniziarono l’avventura nel mondo della gastronomia con un viaggio di nozze in Francia per conoscere e capire le filosofie di lavoro dei celebri ristoranti francesi.
Iniziò una nuova fase di grande cambiamento sia nell’organizzazione del ristorante che nell’impostazione della cucina. Nel 1980 Antonio fondò con a Gaetano Martini , Roberto Ferrari ,Franco Colombani e altri amici  l’associazione Linea Italia in cucina e nel 1982 con Gualtiero Marchesi e altri celebri colleghi l’associazione "Le Soste" con l’obbiettivo di valorizzare e diffondere la cucina italiana nel mondo. Nel 1990 il ristorante entra a fare parte di  Relais & Chateaux come Relais Gourmand   e nel 1992 di    Tradition & Qualitè , oggi Les Grandes Tables du Monde . La possibilità di conoscere ,di viaggiare , di scoprire e l’apprezzamento degli Ospiti , dei critici e delle Guide gastronomiche hanno permesso al ristorante di affermarsi ed  essere conosciuto oltre i confini nazionali. Alla fine degli anni ’90 e nei primi anni 2000 iniziano a partecipare in modo attivo alla vita del ristorante anche Giovanni Santini (nato del 1976 ed in cucina dal 1996) e  Alberto Santini (nato del 1983 ed in sala dal 2000) .
Sia Giovanni che Alberto hanno scelto di affiancare all’esperienza lavorativa in ristorante anche una formazione universitaria. Alberto ha affrontato studi in economia mentre Giovanni in scienze e tecnologie alimentari con Valentina, sua moglie, al Pescatore dal Settembre 2007 in sala con Alberto e Antonio. Il cambiamento e lo spirito di innovazione hanno da sempre contraddistinto la realtà del ristorante e tutta la famiglia ne è sempre stata  completamente coinvolta offrendo agli ospiti ciò che desideravano trovare arrivando al Pescatore. Il ristorante si trova nella riserva naturale dell''Parco dell''Oglio Sud in un villaggio di 36 abitanti  all'' interno di un'' elegante casa di campagna con  le sale del ristorante ed i salotti  circondati dal verde dei giardini . In estate viene effettuato il servizio ristorante all’aperto nella veranda adiacente al giardino dove è possibile trascorrere momenti di tranquillità e piacere. La cucina e' curata da Nadia e Giovanni Santini  con piatti sia classici  che di ricerca .
LA FILOSOFIA - Naturalmente non si realizza in poco tempo una filosofia di cucina; Antonio e Nadia Santini sono partiti dalla tradizione di famiglia per costruire la loro impostazione gastronomica; successivamente, attraverso contatti con i colleghi di altre regioni e di altri paesi le loro finalità si sono parzialmente modificate fino a raggiungere un nuovo equilibrio tra tradizione e innovazione. Primarie sono laricerca continua della qualità, il legame al territorio senza però tralasciare la creatività.
I PIATTI - Nel tempo sempre più si va verso una sintesi d’impostazione: la cucina che propone ora il "Pescatore" passa attraverso il modo di cucinare della madre di Antonio per arrivare alla nuova sensibilità della moglie Nadia. Essa mantiene unforte legame con la tradizione, ma è in grado di rendersene autonoma, per non stagnare in una sorta di fissità eterna e inopportuna e raggiungere invece originali equilibri e armonie.
I piatti cucinati al "Pescatore" derivano generalmente dalla tradizione di famiglia o da informazioni orali raccolte sul territorio; quasi sempre le ricette vengono adattate ai tempi: i tortelli di zucca, vengono ora conditi con meno burro e meno parmigiano, per poter gustare al meglio tutti gli elementi che compongono il piatto e rispettarne i sapori, che tornano ad essere netti, puliti e lineari. Nel tempo che stiamo vivendo, si pone una grande attenzione al cibo dal punto di vista dietetico, … la cucina tradizionale si adatta dunque ai nuovi sistemi nutrizionali e ai nuovi sistemi di vita, che incidono sulle ricette in modo sottile ma deciso, senza snaturarle…
Codificare un piatto per consentire di gustarlo nella sua completezza, senza togliergli armonia, significa anche intervenire sulla preparazione con utilizzo di prodotti leggeri che tuttavia non lo rendano troppo informale o fuori dalla norma. E’ un lavoro di equilibriopiuttosto difficile, ma assolutamente necessario per dare modernità e attualità a ciò che preparariamo. Nella composizione di un piatto al "Pescatore" si cerca di rispettare il prodotto primo e il sapore semplice degli ingredienti; i Santini sostengono che soprattutto negli ultimi anni è divenuto importante arrivare ad unasintesi della cucina: mantenere intatte le caratteristiche principali e contemporaneamente rendere il piatto leggero; per questo è necessario ricercare sempre più prodotti di qualità con sempre maggiore determinazione.”


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