“El Coq nasce da una personale
filosofia di ristorazione. Fin dalla scelta del nome, che significa il gallo, il
mio intento è un chiaro richiamo alla natura e alle sue materie prime. Rispetto
le mie origini e intendo davvero valorizzare i prodotti del nostro territorio.
El Coq per me rappresenta una nuova sfida dove poter mettere a disposizione le
molteplici esperienze e tecniche culinarie maturate nei miei viaggi. La filosofia
della mia cucina è pensata, per non essere etichettata. Non sono un
tradizionalista nè un innovatore estremo, sono solo un cuoco che rispetta e ama
profondamente le proprie materie prime. Ciò che ne deriva è un prodotto nuovo
fatto da una commistione di sapori estemporanei abbinati con sapienza, la si
potrebbe definire Cucina Istintiva. Cucino ciò che amo, ciò che sento e come
più mi piace, senza dover seguire alcun canone o restrizione. Lo faccio con
tanta passione e questa è la vera forza di El Coq” (Lorenzo Cogo – chef)
“Quando Lorenzo che ormai conosco
da anni mi contattò per il "decor" del locale, francamente non volevo
fare il solito progetto super sofisticato per il solito ristorante che per un
po' di tempo sarebbe stato alla moda e poi chi lo sa che fine avrebbe fatto.
Abbiamo ordinato ad un falegname i piani dei tavoli in legno naturale di larice
oltre a delle sedie anni 60 fatte verniciare di bianco, e le luci sono state
integrate da lampade in stile danese ridisegnate. L'ambiente è stato
completamente dipinto in colore bianco in tutte le sue parti e alle pareti
proponiamo opere di fotografia contemporanea e quadri di autori emergenti.
Abbiamo creato un angolino per il dopocena costituito da arredi , poltrone e
lampade vintage di recupero anni 50. Nel fronte avendo a disposizione un
piccolo cortiletto abbiamo inserito dei vasi oltre a dei piccoli tavoli in
legno che utilizziamo come spazio aperitivi all'aperto nelle serate calde
dell'estate vicentina. El Coq è il risultato di una ricerca nel fare le cose
semplici, un luogo dove l'animo umano può sostare in pace con se stesso."
(Arch. Massimo Broglio)
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