4 Luglio 2005
“Lasciarsi morire di fame.
Sottrarsi al mondo.
Farlo con coscienza. Sceglierlo, ogni giorno,
con vocazione.
Oggi: 475 Kilocalorie.”
…
Trasformare in arte la patologia.
Fare in modo che il corpo, da anni ostaggio di rituali ossessivi, da
anni contenitore di vuoti affettivi, di assenze e di mancanze, da anni vittima
e carnefice di se stesso, diventi racconto espressivo e creativo di una tra le più paradossali malattie: il disturbo anoressico-bulimico. Mangiare niente come mangiare tutto.
Svuotarsi come ingombrarsi. Mettere dentro il mondo intero, o il mondo intero
rifiutare. Sbranare pulsionalmente l’amore che non si ha. O scegliere stoicamente la rinuncia.
Controllare il corpo per illudersi di controllare la vita intera. Operare calcoli minuziosi, e istituire una vera e propria aritmetica del desiderio. Sottrarsi chili per sottrarsi ai desideri. Scarnificarsi e rischiare la vita, pur di rendersi visibili. Fingersi inarrivabili, perché il contatto è già una ferita. Non ho bisogno di niente. Non ho bisogno di cibo. Non ho bisogno di te
Controllare il corpo per illudersi di controllare la vita intera. Operare calcoli minuziosi, e istituire una vera e propria aritmetica del desiderio. Sottrarsi chili per sottrarsi ai desideri. Scarnificarsi e rischiare la vita, pur di rendersi visibili. Fingersi inarrivabili, perché il contatto è già una ferita. Non ho bisogno di niente. Non ho bisogno di cibo. Non ho bisogno di te
IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO,
proposta della Galleria Famiglia Margini di Milano, è un progetto ideato,
scritto e agito da Giovanna Lacedra, curato da Grace Zanotto e Massimiliano
Bisazza, con video-sonorizzazione a cura di Giuseppe Fiori. Si tratta di una
performance-confessional totalmente autobiografica, che nello spazio
creativo-distruttivo-creativo-rigenerativo di 20 minuti, mette e rimette in
scena l’ingranaggio perpetuante dei rituali ossessivi anoressico-bulimici. IO SOTTRAGGO è atto performativo caustico,
autentico, disperato, catartico, sensibilizzatore. Un atto in cui è il corpo stesso a dire la
verità. Una verità figlia del gesto, una
verità figlia della parola, una verità figlia del dolore, figlia di una
creatività capace di sgorgare persino dall’ossessività di una patologia
paradossale come quella anoressico-bulimica, dove non è l’appetito ad essere
malato, ma una piaga dell’amore. Una incrinatura nell’amore. Una fenditura tellurica nell’amore, che ha
spalancato una ferita di vuoto buio e ingoiante. La ferita di quell’amore
mancato, abusato, violato. E sottratto. La
ferita del disamore. La corrosione del contatto. L’incapacità della relazione. Perché nei disturbi del comportamento
alimentare non è l’appetito ad essere disturbato, ma l’anima, l’emotività, il
vuoto affettivo, la relazione. Un disturbo del comportamento alimentare è un
disturbo del “comportamento” , non della “alimentazione”, è una compulsione a
sottrarre, sia che si digiuni sia che si divori il mondo. Ma alla fine è sempre
il vuoto a dover prevalere. Quel vuoto ingombrante che nessun pane sarà mai in
grado di colmare. IO SOTTRAGGO è tutto questo, in una performance di soli 20
minuti, corredata dai diari che l’artista stessa scrisse nei mesi più
annichilenti: quelli di un’anoressia ha scalpellato il suo corpo, quasi fino
alla morte.
IO SOTTRAGGO.
La Triangolazione Cibo-Corpo-Peso. Performance by Giovanna Lacera
Per Step09 New Art
Fair
26 Novembre 2011 ore 12.00.
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci”
Sala delle Colonne - Piazza San Vittore, 21 - Milano.
Ingresso gratuito, previa registrazione sul sito www.step09.com
Info:
www. famigliamargini.com
famiglia margini@gmail.com
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