Quest'anno sono stati nuovamente
ristampati due libri imperdibili, ovvero “Il museo dell'inferno” di Derek
Raymond (già ristampato l'ultima volta nel 2002) e “Confessioni di un cuoco
eretico” di David Madsen (già stampato nel 2006). Ora, se di Raymond forse si
sa addirittura troppo, insomma molto si dice è s'è detto sul formidabile
romanziere della serie della Factory, meno forse si dice del professore inglese
che si cela dietro lo pseudonimo David Madsnen e che dimostra puntualmente
d'essere romanziere di grande valore. Ma torniamo momentaneamente al museo
dell'inferno, testo scontroso e ovviamente apocalittico per l'intimità che
Raymond inventò per pomparci dentro il pazzoide e assassino Ronald Jidney. Uno
di quelli, aggiungiamo, che mette in disordine la carne spezzettata delle sue
vittime per farla diventare ordine rispondente ai suoi deliri 'artistici'. E
tenete in mente la parola Carne: perché qui sentiamo il legame col Madsen del
cuoco eretico. Epperò per sentir meglio leggiamo e rileggiamo le copertine
fresche fresche destinate alle ristampe in questione... “Dead man upright”,
ultimo romanzo di Derek Raymond, raggiunge l'apice quando, e lo spiega
mirabilmente Pezzotta, racconta i massimi deliri, senza freni, del serial
killer. Tra esternazioni e interrogatori. Superando il genere. Dandoci la menta
omicida dell'omicida. Jidney, tra l'altro, è l'artista-fallito. Comunque
l'artista. Pittore, per l'esattezza. Mentre, appunto, nel romanzo di David
Madsen Orlando Crispe, grazie al perverso e tirannico cuoco Egbert Swayne
scopre d'essere cuoco-artista che sceglie la Carne come materia. Similmente, appunto, forse
per la seconda volta a dir il vero, con l'R. Jidney di Raymond. Insomma Crispe
addirittura a Roma apre il ristorante Il giardino dei piaceri. Locale 'in' che
diviene alla fine luogo di sperimentazioni di Orlando Crispe e dei suoi
aiutanti. Perché grazie ai suoi piatti a base di carne, Crispe riesce a
sottomettere cardinali e intellettuali ai suoi desideri. Crispe usa la carne
come pozione magica. La serve per farsi servire. Adesso, quindi, avrete visto
il vero legame fra i due testi. La carne. Dove la carne pasto e il pasto carne
trasformano vite umane. Di Raymond avevamo già fatto appuntare “Incubo di
Strada” e “Stanze nascoste”, di Madsen “Amnesie di un viaggiatore
involontario”. Che l'elenco continui.
Il museo dell'inferno, di Derek
Raymond, traduzione e postfazione di Alberto Pezzotta, Meridiano zero (Padova,
2011), pag. 221, euro 14.00; Confessioni di un cuoco eretico, di David Madsen,
traduzione di Francesco Francis, Meridiano zero (Padova, 2011), pag. 216, euro
14.00.
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