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mercoledì 30 novembre 2011

Il libro del giorno: Nuraghe Beach: “contro-guida” di una Sardegna da non perdere! Intervento di di Roberto Martalò























Raccontare il proprio territorio è esercizio difficile. Il rischio è quello di cadere nella retorica degli stereotipi (il più tipico è l’equazione Italia = spaghetti, pizza e mandolino); peggio ancora, si può finire nel mare delle guide senza anima, tutte uguali. Se il territorio da raccontare è poi la Sardegna, regione complessa e dai mille aspetti, il discorso si complica. La Sardegna, infatti, per molti è la costa Smeralda, i locali frequentati dai VIP, la bella vita. Per altri, è una vacanza al mare, spiaggia e cibo e niente più. Per altri ancora, è un luogo dalla cultura millenaria e affascinante, lontana anni luce dalle prime pagine dei giornali di gossip. Flavio Soriga si cimenta nell’impresa ardua di raccontare la sua amata terra con un’idea affascinante: raccontarne aspetti lontani dalle ribalte tipiche dei rotocalchi, “la Sardegna che non visiterete mai”. Un libro per viaggiatori più che per turisti, un atto d’amore per un popolo che, anche e soprattutto quando è lontano, si sente orgoglioso di essere sardo. L’autore dà vita a un libro che si divide in due parti: una premessa iniziale, articolata in 43 capitoli, dove il protagonista del libro, uno scrittore-barista sardo trapiantato da anni a Roma ritorna a casa un po’ per riprendersi da una delusione d’amore e un po’ per portare a termine il suo nuovo progetto editoriale: parlare della “sua Sardegna”. Così, dal continuo dialogo con sua cugina e dal cassetto dei ricordi, emergono alcuni luoghi sconosciuti a chi non è del posto e che, però, nel racconto diventano posti da non perdere per cogliere appieno la cultura di quella terra. L’ultima parte è composta da sei capitoli che ripropongono articoli, introdotti nella premessa, già scritti dall’autore o dalla madre di Soriga o da altri scrittori. Con un tono che alterna malinconia a umorismo, Soriga riesce a catturare il lettore, portandolo dentro le proprie storie e dentro quei luoghi fantastici, da visitare. L’idea iniziale, soprattutto, è ottima e originale perché il racconto, anche per le capacità dello scrittore,  funziona benissimo. Questa è la parte che certamente rende di più. Sarebbe stato bello, ma questo più che una critica è un desiderio, che il racconto iniziale fosse stato portato a termine dall’autore. Gli interventi già pubblicati, infatti, danno l’idea di un déjà vu, e il libro perde un po’ di originalità. Ciononostante, va premiata l’opera di Soriga perché ha saputo distinguersi nel mare delle guide con intelligenza e creatività.

Nuraghe Beach di Flavio Soriga
Laterza, 196 pag, 10€

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