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mercoledì 2 novembre 2011

GUCCI






















Nel 1921, Guccio Gucci fonda un'azienda specializzata in prodotti in pelle e un piccolo negozio di valigeria nella nativa Firenze. Anche se la sua visione del marchio trae ispirazione da Londra e dal gusto raffinato della nobiltà inglese che aveva potuto conoscere quando lavorava all'Hotel Savoy, il suo obiettivo al ritorno in patria è unire questa elegante sensibilità alla maestria unica della natia Italia. In particolare, alla maestria degli artigiani toscani.  In pochi anni, il marchio ottiene un tale successo che i sofisticati clienti di livello internazionale in vacanza a Firenze affollano la bottega Gucci in cerca delle collezioni di borse, bauli, guanti, scarpe e cinture ispirate al mondo equestre. Molti dei clienti italiani di Guccio sono aristocratici del luogo con l'hobby dell'ippica e le loro richieste di abbigliamento da equitazione spingono Gucci a sviluppare la sua esclusiva icona del morsetto: un simbolo intramontabile della casa di moda e della sua estetica sempre più innovativa.
Trovatosi ad affrontare la carenza di materiali provenienti dall'estero durante i difficili anni della dittatura fascista in Italia, Gucci comincia a sperimentare materiali atipici per il lusso, come canapa, lino e iuta. Una delle più geniali innovazioni dei suoi artigiani è brunire delle canne per creare il manico della nuova Borsa Bamboo, la cui curvatura laterale è ispirata alla forma della sella. Ingegnoso esempio del motto “la necessità è la madre delle invenzioni”, la Borsa Bamboo diviene la prima di molti prodotti simbolo di Gucci. Amatissima da nobili e celebrità, la borsa con il manico brunito è un prodotto molto ricercato ancora oggi. Negli anni '50, Gucci trova ancora ispirazione nel mondo equestre con il suo inconfondibile nastro a trama verde-rosso-verde, che riprende il tradizionale sottopancia della sella. Il nastro ottiene un successo immediato e diventa un marchio di fabbrica immediatamente riconoscibile. Con l'apertura di negozi a Milano e New York, Gucci comincia a costruire la sua presenza globale come simbolo del lusso moderno. Alla scomparsa di Guccio Gucci nel 1953, i suoi figli Aldo, Vasco, Ugo e Rodolfo ereditano l'attività. I prodotti Gucci si affermano rapidamente per il design senza tempo e sono amati da star del cinema e personalità note per la loro eleganza nel mondo del jet set. Jackie Kennedy indossa la borsa a tracolla Gucci, oggi conosciuta come Jackie O. Liz Taylor, Peter Sellers e Samuel Beckett sfoggiano la borsa Hobo, non strutturata e unisex. Il classico mocassino Gucci con il dettaglio del morsetto entra a far parte della collezione permanente dell'Istituto del Costume del Metropolitan Museum of Art di New York. I prodotti Gucci si affermano rapidamente per il design senza tempo e sono amati da star del cinema e personalità note per la loro eleganza nel mondo del jet set. Jackie Kennedy indossa la borsa a tracolla Gucci, oggi conosciuta come Jackie O. Liz Taylor, Peter Sellers e Samuel Beckett sfoggiano la borsa Hobo, non strutturata e unisex. Il classico mocassino Gucci con il dettaglio del morsetto entra a far parte della collezione permanente dell'Istituto del Costume del Metropolitan Museum of Art di New York. Gucci risponde ad una richiesta personale di Grace Kelly con la creazione dell'ora famosa sciarpa in seta a motivi Flora per la principessa di Monaco. A metà degli anni '60, Gucci adotta il leggendario logo con le due G incrociate, creando un altro simbolo del fascino Gucci. Gucci continua ad espandersi all'estero aprendo negozi a Londra, Palm Beach, Parigi e Beverly Hills. Gucci prosegue la sua espansione globale e realizza le originali aspirazioni di Aldo, puntando all'Estremo Oriente. Vengono aperti punti vendita a Tokyo e Hong Kong. La società sviluppa le sue prime collezioni prêt-à-porter, che comprendono le camicie stampate con il motivo GG o le giacche con il medesimo logo sui bottoni e con guarnizioni di pelliccia. Il marchio diventa famoso per la sua combinazione unica di audacia innovativa e leggendaria qualità e artigianalità italiana. Le icone Gucci vengono reinventate in nuove forme e colori - marchiando la pelle con il logo GG - usando materiali sempre più di lusso, per esempio nei giacconi di coccodrillo per bambini con fermagli in argento a forma di testa di serpente. Nel 1977, la sua notorietà a Beverly Hills viene rinnovata grazie ad una Gucci Gallery privata, dove alcuni VIP privilegiati come Rita Hayworth e Michael Caine possono dare un'occhiata a borse da 10.000 dollari con catenella rimovibile in oro e diamanti o a copriletti in volpe platinata. Nel 1981, Gucci organizza la sua prima sfilata di moda a Firenze. Nel 1982, Gucci diventa una società per azioni, la cui guida passa al figlio di Rodolfo, Maurizio Gucci, che detiene il 50% delle azioni. Nel 1987, Investcorp, una società d'investimento con sede nel Bahrein, comincia ad acquisire Gucci, completando l'acquisto di tutte le azioni societarie all'inizio degli anni '90. Gucci ritrova la sua notorietà mondiale grazie alla straordinaria unione di tradizione e innovazione. Nel 1994, Tom Ford diventa direttore creativo di Gucci ed infonde nel marchio di lusso uno spirito audace e provocatorio che viene apprezzato dalle celebrità e dal mondo della moda. I tacchi a spillo e gli abiti in jersey di seta con inserti a vista e dettagli in metallo diventano immediatamente icone dell'inconfondibile stile glamour di Ford. Nel 1995, Domenico De Sole viene nominato Amministratore Delegato e Gucci compie la grande trasformazione, diventando definitivamente una società quotata in borsa. Gucci viene nominata "Società europea del 1998" dalla Federazione della Stampa Economica Europea per le sue performance economiche e finanziarie, per la sua visione strategica e per la qualità della sua gestione. Nel 1999, Gucci stringe un'alleanza strategica con Pinault-Printemps-Redoute, passando da società ad unico marchio a gruppo di prodotti di lusso multibrand. Gucci ha raggiunto uno straordinario successo mondiale ed è considerato uno dei marchi di lusso più desiderati al mondo (Nielsen company, 2007). Frida Giannini, già Direttore Creativo degli accessori, nel 2006 viene nominata unico Direttore Creativo. Studiando la ricca tradizione di Gucci e la sua incomparabile capacità artigianale, Frida ha dato vita ad una visione unica per Gucci, che coniuga passato e presente, storia e modernità. Le icone più note delle casa vengono reinventate in un nuovo stile: tra di esse Flora, La Pelle Guccissima, la New Jackie e la Nuova Bamboo, e la vocazione per l'innovazione della casa accelera sotto la guida di Frida Giannini. Gucci continua nel rafforzamento dei valori sui quali ha costruito la propria reputazione in quasi 90 anni di storia: esclusività, qualità, made in Italy, artigianalità italiana e autorità nel campo della moda. Unica nel suo settore di riferimento, Gucci è in grado di rivendicare un posizionamento che bilancia perfettamente modernità e tradizione, innovazione e artigianalità, trendsetting e sofisticazione. All’inizio del nuovo decennio, il marchio fiorentino ha presentato due importanti progetti, uniti dalla comune filosofia di rispetto e attenzione verso il prossimo, valori – questi – che da sempre fanno parte del DNA di Gucci e dei suoi dipendenti. Tali progetti sono un programma di iniziative eco-friendly per la progressiva riduzione dell’impatto delle attività dell’azienda sull’ambiente, e il lancio della prima collezione Gucci per bambini, che rafforza ulteriormente l’impegno del marchio per la qualità assoluta e il rigoroso made in Italy.




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