“Chi sono Mi chiamo Diego
Cajelli. Sono nato a Milano il 31 Luglio 1971. Il mio lavoro è scrivere. Lo
faccio per la Sergio
Bonelli editore, Edizioni BD, me stesso e altre case
editrici. Sono docente di scrittura
creativa alla Scuola Del Fumetto di Milano.
Secondo Boris Battaglia: - Nasce
a Milano nel 1971. Si dice che abbia visto un UFO nel 1978. Pare che si sia
messo a scrivere, esordendo nel 1993. Da allora ha scritto parecchio, firmando
storie per Bonelli, Astorina, BD, Eura, Disney, questo e quest’altro. Adesso
sta scrivendo un romanzo. Si vanta di non aver mai vinto un premio* e di aver
conosciuto Jimmy il Fenomeno.
*Aggiornamento:
Si vantava.
Ha vinto il Gran Guinigi come
miglior sceneggiatore nel 2008.
Secondo AF Volume 3: - Milanese
da sempre e per sempre, nel giro di pochi anni è passato dallo status di
ribelle del fumetto italiano a quello di giovane, ma già venerato, autore
mainstream. Della sua prima fase ricordiamo "Pulp Stories" e
"Randall Mc Fly", nonchè i lavori per la Factory. Passato
in casa Bonelli, ha scritto storie di Napoleone, Dampyr e Zagor. Trovando però
il tempo per dedicarsi al poliziottesco: Milano Criminale.
Secondo AF Volume 4: - Cajelli è
stato un enfant prodige del fumetto indipendente italiano, sceneggiando a metà
degli anni '90 la miniserie Pulp Stories. In seguito, è passato alla scuderia
della Sergio Bonelli, dove ha scritto storie per Napoleone, Dampyr e Zagor,
oltre a soggetti per Diabolik e i progetti indipendenti Milano Criminale e
Mambo Italiano.
Secondo Eleanore Rigby: - Diego
Cajellix è uno dei Grigi di Zeta Reticuli, in missione sul nostro pianeta per
il comicdome mondiale dalla lobby dei Detrattori delle Armi da Fuoco. Per
risucire nell'impresa ha inventato la teoria della continuity estrema
applicata, che entro il 2012 lo porterà a vincerà il Nobel per la Letteratura. È di
bell'aspetto e modi gentili.
Secondo Fumo di China - Creativo.
Quale aggettivo migliore per definire una persona che scrive racconti, fiabe
per bambini, poesie per un libro di fotografie, articoli di parapsicologia e
misteri, nonché analisi del fumetto, oltre a dedicarsi (e tanto) alla radio
(Radio Popolare) e al cabaret (sui palchi e nei teatri di tutt’Italia, dal 1998
al 2003, anche con la banda di Zelig insieme ad Alessio Tagliento). Dal
cassetto potrebbe estrarre pure un Premio della Critica vinto al premio
Charlot, oltre ai testi scritti per altri comici. Ha persino fatto un film, Non
è successo Niente di Agostino Porro, dove è l’unico protagonista e non parla
mai. A questo lungo elenco aggiungete che è stato consulente di un’agenzia milanese.
Creativo, ovviamente.
Quando poi aggiungiamo al
curriculum l’attività fumettistica vera e propria, rischiamo di non avere
spazio adeguato. Sì, perché Diego Cajelli, milanese, classe 1971 (31 luglio,
per la precisione), ha lavorato e lavora per diverse case editrici italiane e
insegna sceneggiatura presso la
Scuola del Fumetto di Milano (dove era entrato come alunno
nel 1990, docente Antonio Tettamanti). A 22 anni, con nessuna esperienza sulle
spalle, gestisce una pubblicazione da edicola Virtual Heroes, e immediatamente
dopo tre episodi di Demon Hunter. Scrive spesso di super eroi (Capitan Italia,
Il Massacratore, Examen, Simbolo), dà vita a iniziative editoriali indipendenti
come TrogloComics Ltd, la
Factory con Roberto Recchioni, Luca Bertelè e altri amici
(1998), la rivista Fresco. Scrive molti fumetti per testate non a fumetti come
Touring Junior (le avventure di Lele, Sabry e dell’amico alieno Tobia), il Sole
24 ore e Le Ore (Godiman). Con il bravissimo Luca Rossi realizza (è il 1996 per
le Edizioni Scuola del Fumetto) Pulp Stories, miniserie in 6 numeri, che
affianca all’altra miniserie Randall McFly. Collabora con Selen e Magic Press,
Alta Fedeltà, scrive il primo fumetto del servizio civile volontario in Italia
(per i disegni di Alfio Buscaglia). Entra nel mitico Studiocomics perché Enea
Riboldi era alla ricerca di un nuovo sceneggiatore per Tony e Clint,
l'houseorgan dell'Alleanza Assicurazioni, Riboldi diventa il suo guru, e Carlo
Ambrosini, dalla scrivania di fianco, dice: “ti terrò presente per una
cosa...".
Per Sergio Bonelli Editore dal
1999 al 2002 si alterna con Carlo Ambrosini ai testi di Napoleone, scrive Legs,
Dampyr e Zagor. Il rapporto con questi ultimi due personaggi – a detta dello
stesso sceneggiatore –“ è più stabile, è una relazione ‘sentimentale’ che si
sta consolidando”. Ha al suo attivo anche saggi, Scrivere fumetti (PuntoZero,
2001) e Making of Nick Raider, curato in coppia con Franco Busatta (edizioni
if, 2005).
Sempre per la edizioni If ha
firmato i redazionali della ristampa di Nick Raider, e il numero 2 della
miniserie inedita.
Ha paragonato una storia ad una
pesca. “Alcuni sono attratti dal suo gusto, dal suo colore, dalla sua
sfericità, altri sminuzzano il nocciolo e guardano com’è fatto. Il segreto
della pesca è nel suo nocciolo. Il segreto delle storie è nel loro nucleo
principale, quello che pochi considerano, preferendo lo zucchero della polpa”.
Milano Criminale è la sua
"serie", un poliziesco ambientato a Milano nel 1975, frutto dello
sviscerato amore di Cajelli per i film polizieschi all'italiana degli anni '70
(di Massi, Di Leo, Caiano, Lenzi). “Mi piacciono i temi, le tecniche di
ripresa, la violenza e le colonne sonore. Con Milano Criminale sto cercando di
riportare quel tipo di iconografia nel fumetto, adattando e correggendo alcuni
errori di forma e attualizzando le linee per i fumetti di oggi”. In origine
Milano Criminale era uscito anni fa con un numero zero con la Factory, 16 pagine a
colori, disegnate da Maurizio Rosenzweig e Marco Guerrieri; oggi è illustrato da
Giuseppe Ferrario, per i tipi di Edizioni BD.
Si definisce uno “Scrittore
Investigativo, uno che per scrivere si documenta andando a cercare informazioni
e dettagli sul campo, sfruttando consulenti e basandosi su fatti reali. Se
scrivo di qualcosa, è perché mi sono documentato notevolmente su
quell'argomento, non basandomi su opere scritte da altri sullo stesso tema, ma
approfondendo specificatamente il tema originario, se scrivo di Serial Killer
studio i Serial Killer non riguardo Il Silenzio degli Innocenti”.
Secondo Fumetti di Carta - Diego
Cajelli è stato allievo e poi docente di sceneggiatura alla Scuola del Fumetto
di Milano, cabarettista allo Zelig, conduttore radiofonico per Radiopopolare
(“Strane storie”), dove ha contribuito ad importare clandestinamente il cabaret
con l’esperienza del “Gruppo Scaldasole”, nonché eterna promessa del porno
nostrano. Tutto questo senza ovviamente tralasciare il fumetto, campo in cui ha
esordito poco più che ventenne con “Virtual Heroes” e “Demon Hunter”, prima di uscire
con “Pulp Stories” (per la sua Troglocomics). Ha pubblicato o collaborato con
“Selen”, "Touring Junior”, “Il Sole 24 ore”, Puntozero (il saggio
“Scrivere fumetti”), Magic Press e altri ancora. La consacrazione a “noto
scrittore di fumetti” è arrivata con la chiamata di Sergio Bonelli Editore (per
bocca di Carlo Ambrosini) che l’ha voluto ai testi di “Napoleone”; da lì in poi
è storia recente, con “Legs”, “Dampyr” e “Zagor”, senza perdere di vista le
piccole realtà indipendenti come l’Alta Fedeltà per cui torna alle origini con
alcuni racconti e “Milano criminale”.
Secondo la recensione di Garrett
su Giudizio Finale - Menzione d’onore va fatta anche alla guida di
sopravvivenza anti-zombie scritta da Diè (alias Diego Cajelli), uno che, tenuto
conto anche delle informazioni divulgate nei redazionali precedenti, sembra
quasi faccia della lotta agli zombie una specie di ragione di vita (solo un
geniaccio come lui poteva inventarsi una cosa del genere).”
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