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giovedì 24 novembre 2011

DIEGOZILLA – il blog di Diego Cajelli
























“Chi sono Mi chiamo Diego Cajelli. Sono nato a Milano il 31 Luglio 1971. Il mio lavoro è scrivere. Lo faccio per la Sergio Bonelli editore, Edizioni BD, me stesso e altre case editrici.  Sono docente di scrittura creativa alla Scuola Del Fumetto di Milano.
Secondo Boris Battaglia: - Nasce a Milano nel 1971. Si dice che abbia visto un UFO nel 1978. Pare che si sia messo a scrivere, esordendo nel 1993. Da allora ha scritto parecchio, firmando storie per Bonelli, Astorina, BD, Eura, Disney, questo e quest’altro. Adesso sta scrivendo un romanzo. Si vanta di non aver mai vinto un premio* e di aver conosciuto Jimmy il Fenomeno.

*Aggiornamento:
Si vantava.
Ha vinto il Gran Guinigi come miglior sceneggiatore nel 2008.


Secondo AF Volume 3: - Milanese da sempre e per sempre, nel giro di pochi anni è passato dallo status di ribelle del fumetto italiano a quello di giovane, ma già venerato, autore mainstream. Della sua prima fase ricordiamo "Pulp Stories" e "Randall Mc Fly", nonchè i lavori per la Factory. Passato in casa Bonelli, ha scritto storie di Napoleone, Dampyr e Zagor. Trovando però il tempo per dedicarsi al poliziottesco: Milano Criminale.
Secondo AF Volume 4: - Cajelli è stato un enfant prodige del fumetto indipendente italiano, sceneggiando a metà degli anni '90 la miniserie Pulp Stories. In seguito, è passato alla scuderia della Sergio Bonelli, dove ha scritto storie per Napoleone, Dampyr e Zagor, oltre a soggetti per Diabolik e i progetti indipendenti Milano Criminale e Mambo Italiano.
Secondo Eleanore Rigby: - Diego Cajellix è uno dei Grigi di Zeta Reticuli, in missione sul nostro pianeta per il comicdome mondiale dalla lobby dei Detrattori delle Armi da Fuoco. Per risucire nell'impresa ha inventato la teoria della continuity estrema applicata, che entro il 2012 lo porterà a vincerà il Nobel per la Letteratura. È di bell'aspetto e modi gentili.

Secondo Fumo di China - Creativo. Quale aggettivo migliore per definire una persona che scrive racconti, fiabe per bambini, poesie per un libro di fotografie, articoli di parapsicologia e misteri, nonché analisi del fumetto, oltre a dedicarsi (e tanto) alla radio (Radio Popolare) e al cabaret (sui palchi e nei teatri di tutt’Italia, dal 1998 al 2003, anche con la banda di Zelig insieme ad Alessio Tagliento). Dal cassetto potrebbe estrarre pure un Premio della Critica vinto al premio Charlot, oltre ai testi scritti per altri comici. Ha persino fatto un film, Non è successo Niente di Agostino Porro, dove è l’unico protagonista e non parla mai. A questo lungo elenco aggiungete che è stato consulente di un’agenzia milanese. Creativo, ovviamente.
Quando poi aggiungiamo al curriculum l’attività fumettistica vera e propria, rischiamo di non avere spazio adeguato. Sì, perché Diego Cajelli, milanese, classe 1971 (31 luglio, per la precisione), ha lavorato e lavora per diverse case editrici italiane e insegna sceneggiatura presso la Scuola del Fumetto di Milano (dove era entrato come alunno nel 1990, docente Antonio Tettamanti). A 22 anni, con nessuna esperienza sulle spalle, gestisce una pubblicazione da edicola Virtual Heroes, e immediatamente dopo tre episodi di Demon Hunter. Scrive spesso di super eroi (Capitan Italia, Il Massacratore, Examen, Simbolo), dà vita a iniziative editoriali indipendenti come TrogloComics Ltd, la Factory con Roberto Recchioni, Luca Bertelè e altri amici (1998), la rivista Fresco. Scrive molti fumetti per testate non a fumetti come Touring Junior (le avventure di Lele, Sabry e dell’amico alieno Tobia), il Sole 24 ore e Le Ore (Godiman). Con il bravissimo Luca Rossi realizza (è il 1996 per le Edizioni Scuola del Fumetto) Pulp Stories, miniserie in 6 numeri, che affianca all’altra miniserie Randall McFly. Collabora con Selen e Magic Press, Alta Fedeltà, scrive il primo fumetto del servizio civile volontario in Italia (per i disegni di Alfio Buscaglia). Entra nel mitico Studiocomics perché Enea Riboldi era alla ricerca di un nuovo sceneggiatore per Tony e Clint, l'houseorgan dell'Alleanza Assicurazioni, Riboldi diventa il suo guru, e Carlo Ambrosini, dalla scrivania di fianco, dice: “ti terrò presente per una cosa...".
Per Sergio Bonelli Editore dal 1999 al 2002 si alterna con Carlo Ambrosini ai testi di Napoleone, scrive Legs, Dampyr e Zagor. Il rapporto con questi ultimi due personaggi – a detta dello stesso sceneggiatore –“ è più stabile, è una relazione ‘sentimentale’ che si sta consolidando”. Ha al suo attivo anche saggi, Scrivere fumetti (PuntoZero, 2001) e Making of Nick Raider, curato in coppia con Franco Busatta (edizioni if, 2005).
Sempre per la edizioni If ha firmato i redazionali della ristampa di Nick Raider, e il numero 2 della miniserie inedita.
Ha paragonato una storia ad una pesca. “Alcuni sono attratti dal suo gusto, dal suo colore, dalla sua sfericità, altri sminuzzano il nocciolo e guardano com’è fatto. Il segreto della pesca è nel suo nocciolo. Il segreto delle storie è nel loro nucleo principale, quello che pochi considerano, preferendo lo zucchero della polpa”.
Milano Criminale è la sua "serie", un poliziesco ambientato a Milano nel 1975, frutto dello sviscerato amore di Cajelli per i film polizieschi all'italiana degli anni '70 (di Massi, Di Leo, Caiano, Lenzi). “Mi piacciono i temi, le tecniche di ripresa, la violenza e le colonne sonore. Con Milano Criminale sto cercando di riportare quel tipo di iconografia nel fumetto, adattando e correggendo alcuni errori di forma e attualizzando le linee per i fumetti di oggi”. In origine Milano Criminale era uscito anni fa con un numero zero con la Factory, 16 pagine a colori, disegnate da Maurizio Rosenzweig e Marco Guerrieri; oggi è illustrato da Giuseppe Ferrario, per i tipi di Edizioni BD.
Si definisce uno “Scrittore Investigativo, uno che per scrivere si documenta andando a cercare informazioni e dettagli sul campo, sfruttando consulenti e basandosi su fatti reali. Se scrivo di qualcosa, è perché mi sono documentato notevolmente su quell'argomento, non basandomi su opere scritte da altri sullo stesso tema, ma approfondendo specificatamente il tema originario, se scrivo di Serial Killer studio i Serial Killer non riguardo Il Silenzio degli Innocenti”.

Secondo Fumetti di Carta - Diego Cajelli è stato allievo e poi docente di sceneggiatura alla Scuola del Fumetto di Milano, cabarettista allo Zelig, conduttore radiofonico per Radiopopolare (“Strane storie”), dove ha contribuito ad importare clandestinamente il cabaret con l’esperienza del “Gruppo Scaldasole”, nonché eterna promessa del porno nostrano. Tutto questo senza ovviamente tralasciare il fumetto, campo in cui ha esordito poco più che ventenne con “Virtual Heroes” e “Demon Hunter”, prima di uscire con “Pulp Stories” (per la sua Troglocomics). Ha pubblicato o collaborato con “Selen”, "Touring Junior”, “Il Sole 24 ore”, Puntozero (il saggio “Scrivere fumetti”), Magic Press e altri ancora. La consacrazione a “noto scrittore di fumetti” è arrivata con la chiamata di Sergio Bonelli Editore (per bocca di Carlo Ambrosini) che l’ha voluto ai testi di “Napoleone”; da lì in poi è storia recente, con “Legs”, “Dampyr” e “Zagor”, senza perdere di vista le piccole realtà indipendenti come l’Alta Fedeltà per cui torna alle origini con alcuni racconti e “Milano criminale”.

Secondo la recensione di Garrett su Giudizio Finale - Menzione d’onore va fatta anche alla guida di sopravvivenza anti-zombie scritta da Diè (alias Diego Cajelli), uno che, tenuto conto anche delle informazioni divulgate nei redazionali precedenti, sembra quasi faccia della lotta agli zombie una specie di ragione di vita (solo un geniaccio come lui poteva inventarsi una cosa del genere).”


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