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venerdì 14 ottobre 2011

Sulla strada per Corleone. Storie di mafia tra Italia e Germania, di Petra Reski con la prefazione di Franco Roberti e la traduzione di Fabio Cremonesi (Edizione Ambiente). Intervento di Nunzio Festa






















La giornalista e scrittrice tedesca Petra Reski, penna antimafia, d'inchiesta, già più volte minacciate e immaginiamo che lo sarà ancora (è il destino delle firme che non trattano di stronzate e non hanno poteri da assecondare, dopo vent'anni dal primo viaggio in Italia che permise la redazione del primo libro sulla mafia italiana, torna nell'ex Belpaese e fa “Sulla strada per Corleone”. Un'inchiesta lunga e dettagliata, un'analisi puntuale del rapporto fra criminalità d'Italia e interessi tedeschi della stessa criminalità organizzata. Perché sul suolo tedesco comunità e autorità ancora non credono e non vedono, o forse non vogliono vedere, quanto e come, e lo spiegherà Gratteri in un'intervista contenuta nel lungo discorso di Reski, le famiglie soprattuto del Mezzogiorno abbiano da tempo messo le tende fra Duisburg ecc – la strage fatta da calabresi e tra calabresi non fu un caso. Come, facendo un parallelismo, qualche tempo fa, sopra Roma non si pensava e certi non volevano scoprire che Milano e il resto del Settentrione erano pieni pieni di cosa nostra, 'ndrangheta e camorra. Qui, insomma, il viaggio a Corleone è solamente una scusa. Che Petra Reski invece vuol raccontare per filo e per segno, riuscendoci a pieno, l'abbraccio italo-tedesco in chiave mafiosa. Nicola Gratteri, tra le altre cose, narra che attualmente è persino più facile per le mafie fare affari in Germany che nell'Italietta nostra viste le leggi che fuori dall'Italietta ci sono, anzi non ci sono. Questo testo, veramente, è pensato per il pubblico tedesco. Quindi quasi fa sorridere sentir citare la crescità del mito Berlusconi. E poi, a pensarci bene, vien proprio da piangere. Mentre, infatti, escono saggi che finalmente sono la prova provata di quanto e come le mafie si sono trasformate in multinazionali forti almeno quanto la Apple, si deve combattere il giornalismo che si fa sottomettere, in Italia, da clan, cricche, potenze varie. In tutto ciò, dice con chiari esempi Reski, la delinquenza italiana all'estero traffica armi e droghe, smaltisce rifiuti tossici e non, fa riciclaggi di denari sporchi e frutto d'estorsioni ecc., contrabbando. Fino all'esportata compravendita di voti. Leggendo Sulla strada per Corleone, lettrici e lettori sapranno punto per punto in che malattie viviamo.      

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