Sette anni di vita, alcune vittorie
alle spalle e, in cantiere, progetti e iniziative per dare voce alla società
civile. Libertà e Giustizia, presieduta da Sandra Bonsanti, si muove tra politica
e urgenza di democrazia. L’associazione si presenta al pubblico il 18 novembre
2002, al Piccolo Teatro Studio di Milano, tenuta a battesimo da un gruppo di
garanti di altissimo livello: Gae Aulenti, Giovanni Bachelet, Enzo Biagi,
Umberto Eco, Alessandro Galante Garrone, Claudio Magris, Guido Rossi, Giovanni
Sartori e Umberto Veronesi. Nel corso della serata viene presentato il
manifesto costitutivo: “Libertà e Giustizia vuole intervenire a spronare i
partiti perché esercitino fino in fondo il loro ruolo di rappresentanti di
valori, ideali e interessi legittimi. Vuole arricchire culturalmente la
politica nazionale con le sue analisi e proposte. Libertà e Giustizia vuole
essere “l’anello mancante fra i migliori fermenti della società e lo spazio
ufficiale della politica”. Lucca, Roma, Venaria Reale, Poggibonsi, Genova: i
seminari annuali di LeG sono per i soci momento di approfondimento di alcuni
temi fondamentali: la libera informazione, la democrazia, l’etica, i maestri,
il ruolo della società civile. I seminari a tema, momenti di studio, come la
due giorni sulla Giustizia a Fiesole, confronto tra professori, magistrati,
avvocati e politici, che produce un documento in parte recepito dal programma
dell’ultimo governo Prodi.
Dal 2004 LeG comincia la sua lunga
battaglia in difesa della Costituzione. A febbraio parte la campagna “L’Italia
è anche mia” con la vignetta che Altan regala a LeG. Il 15 ottobre parte il
Coordinamento per il referendum confermativo, presieduto da Oscar Luigi
Scalfaro. Nel giugno 2006 la grande vittoria dei sì, che demolisce il progetto
del Polo di scardinare la nostra Carta fondante. Libertà e Giustizia persegue
da anni un progetto di rinnovamento della politica e ha seguito con attenzione
e spirito critico e in tutte le sue fasi il lungo processo che ha portato alla
nascita del Partito democratico. E’ nell’ottica di promuovere una nuova cultura
della politica, di discutere e confrontarsi sui temi sensibili della democrazia
e della cittadinanza che nasce nel 2007 a Pavia, la scuola di formazione politica
di LeG, pensata per chi svolge attività politica nei partiti e nelle
istituzioni, ma anche per chi vuole contribuire attivamente alla crescita del
Paese. Il successo della prima edizione è tale che nel giro di due anni il
progetto, oltre a proseguire al Ghislieri di Pavia, si estende a Modena con un
corso dedicato alle “Politiche pubbliche e al benessere di uomini e donne” e a
Reggio Calabria con la Summer
school sul tema del “Mezzogiorno oltre il vincolo della criminalità
organizzata”. Nell’ottobre 2009, si inaugura a Poggibonsi una nuova scuola di
formazione: “Le vie della democrazia in Italia e nel mondo”, curata dallo
storico Paul Ginsborg. Il 17 e 18 aprile 2010, seconda edizione a Modena del
corso dedicato alle politiche di genere mentre in autunno sarà la volta di
Genova, con tre moduli dedicati al tema della “Città” in tutte le sue
declinazioni. Sabato 7 febbraio 2009, con una pagina pubblicata su Repubblica e
su alcune testate locali del gruppo Espresso, Libertà e Giustizia presenta il
suo manifesto “Rompiamo il silenzio”, primo firmatario il presidente onorario
Gustavo Zagrebelsky, e i garanti dell’associazione. L’appello di LeG, ripreso
anche dal sito on-line di Repubblica, raccoglie in pochi giorni oltre 200.000
adesioni da ogni parte d’Italia ma la sua eco, grazie anche alla presentazione
alla stampa estera, si ripercuote in molti paesi europei. 40 i circoli locali
(ma molti altri stanno per nascere) impegnati sul territorio a diffondere le
parole d’ordine dell’associazione. Dalla diffusione del manifesto “Rompiamo il
silenzio”, alla battaglia sulla libertà d’informazione, culminata con la
manifestazione nazionale del 3 ottobre a Roma, alla discussione sui temi etici,
al problema dell’immigrazione e del reato di clandestinità l’appello “Non
rimandateci indietro” che ha raccolto più di 1500 adesioni. Banchetti in tutta
Italia e all’estero per raccogliere le firme per l’appello di Repubblica dei
giuristi Cordero – Rodotà – Zagrebelsky e pubbliche manifestazioni sul
“processo breve”. Sempre attenti alla salvaguardia della nostra Carta fondante,
è di poco tempo fa la proposta dei presidenti emeriti Valerio Onida e Gustavo
Zagrebelsky perché la festa del 2 giugno diventi anche festa della
Costituzione. Domenica 14 febbraio 2010 esce, con una pagina pubblicata su
Repubblica e su alcune testate locali del gruppo Espresso, il nuovo documento
di LeG. “Il vuoto” denuncia la paralisi su cui si è avvitato il sistema Paese e
propone ai cittadini di creare una “Comunità contro il degrado”, di costruire
insieme una diga per arginare lo sfascio istituzionale, politico, sociale cui
stiamo andando incontro.
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