7 ottobre 1981 – 7 ottobre 2011
ovvero trent’anni dalla morte di Petroselli. La costruzione dei quartieri
popolari, il Progetto Fori, la consacrazione dell’estate romana e la
metropolitana che unisce il centro con le borgate: il ritratto del politico che
in soli due anni ha trasformato la
Capitale.
Il 7 ottobre del 1981 scompare
Luigi Petroselli: il sindaco di Roma «morto sul lavoro come un edile», per
citare le parole dei giornali del tempo. I suoi funerali diventano un evento
senza precedenti. Vi partecipano politici e personaggi di spicco, tra cui il
primo cittadino di Parigi, il conservatore Jaques Chirac, nonostante un’idea di
città completamente differente. Petroselli vuole unificare il centro storico
alle periferie, dove vive confinata un’umanità usata solo come forza lavoro.
Così, infatti, erano in quegli anni le borgate della Capitale, paragonabili
agli slum delle metropoli del Terzo mondo. Il sindaco «umile» lotta per ridare
dignità e diritti a un’intera città. In soli due anni rivoluziona il tessuto
urbano: con l’Estate romana riporta in piazza i cittadini impauriti dagli Anni
di Piombo, avvia i nuovi lavori della metropolitana, parte con la costruzione
dei quartieri popolari e progetta la chiusura di via dei Fori imperiali, per restituirla
alla storia riallacciandola al parco dell’Appia antica. E’ un infarto a
spezzare il suo sogno di città ideale. Ella Baffoni, giornalista de «l’Unità»,
e Vezio De Lucia, tra i massimi urbanisti italiani, ricostruiscono la figura e
l’operato di Petroselli a trent’anni dalla sua morte. Con il contributo di
alcuni osservatori di spicco gli autori ripercorrono anche gli anni successivi
al 1981, quando con la Dc
in Campidoglio – in stretta alleanza con il Psi – Roma conosce un forte periodo
di speculazioni edilizie che le più recenti giunte di centrosinistra, con
Rutelli prima e con Veltroni poi, non hanno avuto la forza e forse la volontà
di fermare.(Qui)
ELLA BAFFONI (Roma 1950) è
giornalista. Ha lavorato a lungo per la cronaca di Roma de “il Manifesto”. Dal
2002 scrive per “l’Unità”.
VEZIO DE LUCIA (Napoli, 1938) è
urbanista. Tra i suoi scritti: Se questa è una città e Le mie città.
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