“Io sno l'avatar di un'imprenditrice. La mia portatrice è seria, professionale e spesso (spesso, non sempre) misurata. Io vedo i suoi pensieri e conosco i suoi segreti. Io sono WUM, la sua avatar. E ho dei punti in comune con lei (tanto per cominciare il suo corpo, più qualche cartella nerurale in condivisione. criptata. di cui io, ma lei non lo sa, ho i codici) solo che... lei ama Blake. e io ne metto in pratica i precetti. Lei è fantasiosa, ma impegnata come un minatore del keburgisthan. Io sono una free press nei contenuti, una free-lance nell'animo e un po' lap-dance nel cuore. Io non ho limiti. Lei ha il telepass su una grossa bislunga tedesca. Io... passo gratis ai caselli dell'autocontrollo. posso innamorarmi di mille esseri (più o meno umani) al giorno e non deludere nessuno. Lei è single. Io ...dipende. Lei sceglie in continuazione. io...posso farlo. ma anche no. Per vivere lei ha bisogno di fatturare, moltiplicare i pani e gli ebit, far quadrare i bilanci e addomesticare le banche. ... Io non ho bisogno d'altro che di bellezza. Lei lavora in italia. Io non ho confini. tranne quelli che attraverso. Né impostazioni privacy di quelle che ogni tre per due cambiano password a tutti i dispositivi. Non ho un volto (ma ne uso molti), ma sono carne e sangue e coscie lunghe. Sono libera. un po' sfacciata. bionda dentro e mora fuori. IO... sono WUM e sono la figlia illegittima del lupo e di cappuccetto rosso.”
QUI PER CHI, COME, DOVE, QUANDO E PERCHE’
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