“Eccola lì la morte paziente.
Sono abituato a quella feroce, che ti prende di colpo con un coltello o un
proiettile. O a quella crudele, che ti lascia sanguinare sul pavimento. So come
trattarla, a cosa pensare quando mi chino su un cadavere. Quella lenta, che ti
scava dall’interno, mi incute timore. Non è un incidente di percorso che si
possa scansare stando attenti. È il destino inevitabile, il saldo del conto.” LA CURA DEL GORILLA
Nato a Cremona nel 1964,
all’anagrafe con il nome di Sandro, dopo le scuole medie lascia la sua città
natale per trasferirsi nel collegio della scuola alberghiera di San Pellegrino
Terme dove studia come cuoco, mestiere che comincia a esercitare a partire da
quell’estate e che continuerà a praticare per una decina di anni. Intanto
continua con la sua passione per la narrativa di genere – giallo, horror,
fantascienza, spionaggio e fumetto – che ha cominciato a leggere da bambino e
che lo accompagnerà per tutta la vita. E’ in questo periodo che cominciano i
suoi primi tentativi di scrittura: reportage comici per il giornalino
scolastico e un paio di racconti horror che invia senza fortuna ad alcune
riviste. Con la maturità professionale si trasferisce poi a Milano e si iscrive
a Scienze Politiche. Senza casa nella Milano da bere, passa i primi due anni di
università dormendo sui treni della Stazione Centrale, poi occupando
abusivamente alcune case sfitte. E’ in questo periodo che entra in contatto con
il cosiddetto “movimento dei centri sociali” e soprattutto con il famigerato
“Centro Sociale Leoncavallo” di cui diventa un attivista, impegnandosi in lotte
ambientaliste e per il diritto alla casa. Durante una manifestazione contro la
centrale nucleare Montalto di Castro nel 1986, all’età di 22 anni, viene
arrestato per la prima volta e incarcerato per un breve periodo, anche se verrà
in seguito prosciolto. E’ solo il primo dei tanti processi che lo vedranno
imputato nei dieci anni a seguire, sempre come militante dei centri sociali,
per reati che vanno dall’occupazione alla manifestazione non autorizzata,
venendo regolarmente assolto. Le ruspe che distruggeranno il Leoncavallo nel
1994 segneranno il suo addio alla politica attiva (“non ho rimpianti”, dice “ma
è un percorso che si è esaurito”). Nello stesso anno lascia l’università dove
non si è laureato, il lavoro di facchino che ha sostituito quello di cuoco e si
avvicina all’editoria come correttore di bozze nel service editoriale
Telepress. Da correttore di bozze in breve tempo diventa giornalista
pubblicista e comincia a collaborare con il quotidiano il Manifesto, come
esperto di controculture e narrativa di genere. Diventa in seguito direttore
del service editoriale, fino a quando, nel 1999, dopo la pubblicazione del suo
primo romanzo Attenti al Gorilla, la Mondadori non lo chiama a dirigere i Gialli
Mondadori, poi tutto il comparto dei libri per edicola. Scrive altri tre
romanzi per adulti, sempre noir (La cura del Gorilla, Gorilla Blues, Il Karma
del Gorilla), un romanzo per ragazzi (Ciack si indaga, premio selezione
Bancarellino), numerosi racconti, alcuni soggetti per fumetti e sceneggiature
per il cinema e la televisione. Nel 2004 viene nominato direttore dei Libri per
Ragazzi Mondadori, incarico che lascia nel 2006 scegliendo di diventare
scrittore a tempo pieno. Continua a collaborare con la casa editrice come
esperto di narrativa di genere e scout di nuovi talenti. Sposato, vegetariano e
pacifista, è testimonial di Medici Senza Frontiere.
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