In un'intervista andata in onda sull’emittente NBC non molto tempo fa, l'ex vicepresidente Dick Cheney dichiara che il suo nuovo libro, "In My Time," farà saltare molte teste a Washington. Il libro, scritto con sua figlia Liz, riprende fedelmente tutta la politica di “Mr. Cheney” dalle questioni internazionali alla sicurezza nazionale ... naturalmente eludendo numerose domande su molte delle decisioni più controverse dell'amministrazione Bush. Ad esempio Mr. Cheney scrive che "la liberazione dal dittatore Hussein dell'Iraq" è stato "uno dei risultati più significativi della presidenza di George Bush": peccato che si dimentichi l’incapacità delle forze militari e d’intelligence U.S.A. nella suddetta missione, nel trovare le armi di distruzione di massa tirate in ballo proprio come motivo principale per l'invasione. Per quanto riguarda Guantanamo, la definisce come "una struttura esemplare, protetta, sicura, e umana". Non trapela poi alcuna spiegazione sufficiente sul perché l'amministrazione Bush non abbia fatto di più per cercare di prevenire gli attacchi alle Twin Towers del 9/11/2001. Si tratta fondamentalmente di un libro di memorie in cui l'ex vice presidente Dick Cheney offre un ritratto inflessibile della politica americana nel corso di quasi 40 anni della sua attività politica. La percezione pubblica del personaggio Dick Cheney è stata sempre controversa. Egli è stato visto come uno dei vice-presidenti più misterioso e allo stesso tempo più testardo dell’establishment americano. E’ stato il più giovane capo di stato maggiore della Casa Bianca, ha ricoperto l’incarico di segretario della difesa sotto George HW Bush, supervisione militare durante l'operazione Desert Storm, solo per citare alcuni emblematici passaggi. Testimone oculare dei fatti più importanti della storia mondiale, Cheney mette in queste pagine scene di vita del passato e del presente.
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