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domenica 3 luglio 2011

“I bambini di Dio” di Amoreena Winkler (Fandango). Intervento di Roberto Martalò












Raccontare le proprie esperienze di vita è un atto che certe volte richiede coraggio e una grande forza interiore. A volte può essere un'azione liberatoria, forse salvifica, spiritualmente e fisicamente, per sé e per gli altri. Certamente, costringe a riaffrontare gli incubi del passato. Amoreena Winkler riporta in un libro choc il suo passato, la sua esperienza all'interno di una setta religiosa denominata “I bambini di Dio”. Nata verso la fine degli anni '60 per opera del sedicente profeta David Berg, ribattezzatosi Moses David, la “family”, così la chiamano tuttora i suoi adepti, fece inizialmente molti proseliti tra gli hippies dell'epoca che cercavano una propria dimensione spirituale. Una volta giunta in Europa, si diffuse capillarmente in vari Stati. La setta pratica il sesso libero al proprio interno e costringe i bambini ad avere rapporti con adulti e con altri bambini. Inoltre, l'esercizio onanistico è imposto ai piccoli, i quali sono costretti a sopportare violenze di ogni tipo, fisiche e psicologiche. Annullare ogni velleità di individualità, ogni tendenza o pensiero che esalti il proprio ego, imporre la visione del “nonno” Moses, evitare i contatti con i sistemiti (gli esterni alla setta) se non per riconvertire o spillare soldi: una vita da inferno alla quale Amoreena è avviata da subito dai suoi genitori. La Winkler descrive in maniera lucida e a volta minuziosa tutte le vicissitudini e le angherie che ha dovuto sopportare, denuda tutti i limiti del fanatismo religioso che non è solo una caratteristica di certa parte del mondo arabo, come l'immaginario collettivo ci ha portato a pensare, ma è presente anche nel mondo occidentale, apparentemente laico e secolarizzato. D'altro canto, emerge come la religione (qualsiasi essa sia) giochi ancora un forte ruolo nel processo di cementificazione sociale per la costruzione di comunità più o meno complesse. È una scrittrice (e una donna) matura, capace di esprimere tutto il male subito senza però appesantire la narrazione, di choccare ma anche di far sì che il lettore continui a leggere per sapere la verità, per conoscere quel mondo di orchi che si nasconde dietro un anelito di santità. L'autobiografia della piccola Amoreena si ferma alla soglia dei dodici anni, è prevista l'uscita di una seconda parte dove l'autrice racconterà come ha fatto a scappare da quel mondo, come si è liberata, dove ha trovato la forza per (ri)cominciare a vivere.
I bambini di Dio di Amoreena Winkler (Fandango Libri) , 243 pag, €17,50

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