E’ notizia proprio di qualche giorno fa, apparsa sul Corriere della Sera, che l’Unesco ha deciso di includere nella lista dei patrimoni dell’umanità, otto location che in qualche modo si colleghino alla storia e alla tradizione del popolo longobardo. Siamo nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, e finalmente si riconosce la funzione di apporto fondamentale all’unificazione del nostro paese ad una “storia” misconosciuta e più volte trascurata come quella longobarda. Infatti su Corriere della Sera, è stato lo stesso storico e professore Franco Cardini che ha sottolineato il ruolo decisivo che questo popolo ha giocato nella ricostruzione e nella rinascita di alcune città italiane, aspetti che gli danno una certa importanza sul piano archeologico e lo rendono definitivamente “una componente essenziale dell’identità italiana”. Ed ecco che su questi aspetti e su queste tematiche si snoda l’intreccio del nuovo romanzo di Sabina Colloredo, “568 d.C. I Longobardi. La grande Marcia” (Fanucci), da poco in libreria. Questo è un romanzo sul popolo longobardo, che affronta uno dei periodi più oscuri e suggestivi del nostro passato, e che intreccia storia e fantasia, leggenda e invenzione, mantenendo intatto il fascino arcano e senza tempo di una misteriosa saga nordica. La grande marcia dunque è il libro d’esordio della scrittrice milanese Sabina Colloredo, che ha scelto di rifarsi a un modello di grande tradizione: il romanzo storico e d’avventura in cui eventi e personaggi reali del passato si mischiano con elementi di pura fantasia e invenzione. Siamo tra l’autunno del 567 e l’estate del 568, quando il popolo dei Longobardi attraversò i confini italici per instaurare il proprio dominio nel nord della penisola. In quel momento molti popoli premevano alle porte dell’Italia, e tra questi c’erano i Longobardi, i guerrieri dalle lunghe barbe che dalle pianure della Pannonia si muovevano verso le fertili distese al di là delle Alpi. Un’imponente carovana composta da trecentomila tra uomini, donne, bambini e mandrie, guidata dal suo re Alboino, cominciava la sua Lunga Marcia. Intorno ad Alboino si muovono i personaggi di una grandiosa epopea: la moglie e regina Rosmunda, segretamente innamorata del guerriero Elmichi, la figlia ribelle Alpsuinda, la spietata e bellissima sacerdotessa Rodelinda, gli Ari, sanguinaria setta di guerrieri votati al culto del dio Wotan.
SABINA COLLOREDO vive e lavora a Milano. È scrittrice, traduttrice e copywriter. Appena può, trasloca nelle Marche, nella sua casa in cima alla collina, dove continua a fare in allegria e senza fretta le cose più importanti: crescere le figlie e scrivere i suoi libri, romanzi, racconti e poesie per ragazzi. Ha pubblicato finora una quarantina di libri, tradotti in numerosi Paesi esteri e due romanzi per adulti, per editori come Nord, EL, Einaudi Ragazzi, Carthusia. Per Fanucci Editore sono usciti CBCR – Cresci bene che ripasso (2008) e Tutto di personale (2010).
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