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venerdì 13 maggio 2011

Accogliere lo straniero e amare senza parole: “La cura” di Andrés Beltrami, una riflessione sulla solidarietà umana. Intervento di Roberto Martalò










Nel panorama delle novità letterarie italiane, Fandango propone il primo romanzo del giovane Andrés Beltrami dal titolo “La cura”. Una storia d'amore difficile tra due persone differenti per provenienza, storia e lingua, un amore fatto di gesti, comprensione e pochissime parole. La protagonista trascorre la vita a curare sia il padre, personaggio quasi ombra del romanzo, figura spettrale eppure imponente nella vita della figlia, sia i fiori della sua serra che le danno un lavoro ma non sono una sua passione. Intanto, passa le sue giornate in una casa isolata dal paese, con un cane e il mare a farle compagnia e una nave fantasma a regalarle il sogno di evadere lontano insieme al suo immaginario capitano. Il suo unico contatto con il resto del mondo è il dottore che periodicamente passa a controllare le condizioni del padre. Una notte dall'oscurità spunta uno straniero misteriosamente ferito che cerca aiuto. Lei si prenderà cura anche di lui e i due inizieranno a conoscersi, trovando un linguaggio comune. Piano piano, lui si aprirà e lei scoprirà la sua storia: l'emigrazione da un paese povero, l'esclusione, la violenza ma soprattutto il segreto che l'uomo porta con sé. Beltrami sceglie di non dare nomi a personaggi e luoghi per astrarre una situazione che potrebbe essere concreta ma singola e renderla universale, evitando di soffermarsi sulle differenze tangibili di due personaggi caratterizzati da un'identità. Il tema della solidarietà umana è centrale nel romanzo e si lega anche al tema della fuga che contrappone le due figure: lei con la voglia di fuggire via ma ostinata e rassegnata a restare; lui costretto a scappare via dal suo Paese ma con tanta nostalgia di casa. Beltrami riesce a costruire un'atmosfera capace di accogliere il lettore e sospenderlo in un contesto senza luogo e tempo precisi, anche se certi passaggi sembrano essere un po' deboli o eccessivi nell'oscillazione tra lirica e essenzialità. Lo scrittore ci offre dunque un interessante spunto di riflessione sul rapporto con l'altro, sulla cura come accoglienza, sull'amore e sulla fuga come ribellione al proprio destino.

La cura di Andrés Beltrami Fandango Editore, 198 pag, 16 €

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