Il romanzo è ambientato tra le montagne valdostane, durante un rigido inverno. Ma il vero inverno è dentro l’anima dei protagonisti, più freddo ed intenso di quello reale. L'autore ha voluto scrivere una storia “maledetta”, dove vi è poco dialogo ma molta sofferenza. Le parole contano poco, ma il silenzio che pervadono le pagine di questo lavoro fa molto di più. Una storia noir basata su un passato, quello del protagonista, dimenticato con sofferenza e su un presente accettato per forza di cose, forse per un inclinazione perversa al Male insegnato e vissuto sulla sua pelle fin da bambino. Il profilo del personaggio verrà delineato a poco a poco, e ne uscirà fuori un uomo algido e fin troppo razionale, che si rifugia in un casolare vecchio e marciscente, incastonato fra le bianche cime del nord d’Italia. Vuole la solitudine, desidera la solitudine, cerca la solitudine e non solo perchè è un uomo solitario, ma perchè soprattutto i fantasmi della sua vita sono così "rumorosi" e angoscianti che non basterebbero mille armadi per rinchiuderli e azzittirli. Ma ecco poi che l’incontro inaspettato e irruento nella sua vita di alcuni individui senza coscienza e cinici, legati a lui per una maledizione mai finita, sconvolgerà la calma di quelle montagne e l’anima del protagonista, che cadrà in un oblio di incubi e di irrazionalità da cui non si potrà più tornare indietro. Un thriller esistenziale, basato sulla psiche paranoica dei protagonisti e contornato da alcuni momenti cruenti. Incanalato in un universo tacito ed impassibile, le montagne della Val d’Aosta, punto nevralgico di una resa dei conti a lungo bramata, teatro di una profonda abiezione umana.
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