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sabato 23 aprile 2011

Il libro del giorno: Contrapunctus di Amedeo Anelli (Lietocolle)
















18 Contrapuncta, proprio come nell’Arte della fuga di Bach, ultima sua opera, incompiuta alla diciottesima fuga. Adoro la poesia di Amedeo Anelli, come quella di Gezim Hajdari, Marina Pizzi, Luciano Erba, e Mario Luzi (ma i preferiti sono in troppi per stare ad enumerarli in uno spazio così angusto) soprattutto perchè il sistema del verso in questa voce autentica proveniente dalle sensuali e dolci flessuosità di Poesia, possiede una cifra metafisica che si nutre di ricongiungimenti e sradicamenti dalla fonte primaria di tutto, di ogni cosa, di spazio, di tempo, dell'esistente e dell'inesistente. Profonda in me è poi la sensazione che il canto che questo poeta mette in scena, sia computazionale , nel senso che il verso si fa ontologicamente numero che si flette a sua volta in creazione splendida e luminescente.
Contrapunctus III - Di slancio //la bicicletta //in piedi sulla sella //senza mani. //Così tutta la vita. //In intensificazione// il senso //il grande fiume //gli alberi con le chiome //a pelo d’acqua //l’argine a raso //le strade del bosco //sommerse //non più i responsori //degli uccelli fra gli //alberi //ma il boato sordo //dell’acqua //nell’ansa del fiume. //Se si sostiene //il canto.

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