Come il poetare dei filosofi greci, così dal pensiero e dalla ricerca sull’utopia, dall’assiduo meditare sul tempo e sulla storia umana, nascono questi testi e versi di Arrigo Colombo. […] Una poesia colta, ma che non ha bisogno di tradire alcuna citazione. Colta, perché sa sostenere l’architettura dell’infinito o lo sprofondare nel nulla senza alcun affanno, senza difficoltà di strumentazione verbale. […] Il filosofo rinvia al poeta, questi al profeta, e questi ancora a pochissimi testimoni, che sono i protagonisti; che sono pensosi, e vivono di luce e di penombra, mentre la colonna di fuoco del canto corale e serale degli uccelli sembra essere una marcia da requiem o una sinfonia epifanica nella labirintica storia dell’uomo. Guido Oldani
dalla sezione VARIAZIONI
Sul tema della luna cadente
1
Sull’orlo del cielo la luna rotolava stanca
sfinita da una fatica di millenni milioni d’anni,
impida l’ombra della sera, distesa appena
nel cielo, e la luna rotolava giù lungo l’orlo
obliquo stanca di una fatica che da miliardi d’anni
perdura, fatica di ogni giorno ogni notte, esausta
ormai, mentre il tempo la sospinge inesorabile,
il moto, su giù per il cielo a salire scendere
salire ancora ogni notte ogni giorno lanciata sospinta
da mano invisibile
Sfinita ora sull’orlo sosta, impotente
rotola giù per la china, sfinita sdegnata
verso l’abisso rotola, il vuoto
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