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mercoledì 23 marzo 2011

La meravigliosa utilità del filo a piombo di Paolo Nori edito da Marcos y Marcos (Anteprima di Nunzio Festa)










“LA MERAVIGLIOSA utilità del filo a piombo”, è questo il meraviglioso titolo del nuovo libro di Paolo Nori. Libro che Marcos y Marcos manda in libreria il prossimo 24 marzo. Ma grazie all’editore e all’autore abbiamo avuto la possibilità di leggere in anticipo le pagine del testo. Al fine di presentarle alle nostre lettrici e ai nostri lettori. Soprattutto agli appassionati della penna dello scrittore e traduttore emiliano, a far loro venire l’acquolina in bocca passando qualche pezzettino di contenuto. “Buonasera. Stasera faccio un discorso che si chiama Noi e i governi ed è un piccolo discorso sul governo del sé, sulla dittatura, sulla democrazia e sulla libertà, cioè, forse, sull’anarchia, si intitola Noi e i governi e comincia dall’anarchia, ma prima ancora c’è una specie di epigrafe, che è una poesia, di un poeta che si chiama Velimir Chlebnikov e la poesia non ha titolo (…)”. Perché questo libro raccoglie, essenzialmente, ‘discorsi’ che Nori, autore per esempio dell’indimenticabile “Basso tuba non c’è” e di “Gli scarti” oppure “Pancetta” e altri libri di successo sia per pubblico che per critica, negli ultimi anni ha letto in alcuni luoghi soprattutto esemplari. Vedi il Museo d’arte moderna di Bologna. Come, ancora, a Praticello di Gattaccio, nella casa dei sette fratelli partigiani Cervi (le parole citate prima, per dire). Ma dovremmo e potremmo aggiungere il cinema Kijov di Cracovia. E non andiamo troppo dentro. Perché ci sarebbe la possibilità di recensire sia il testo che le sue ambientazioni pratiche e ideali. Però è giusto aspettare, certamente. Senza dimenticare che questa nuova opera di Nori si nutre, per di più, e cita personalità come Baldini, Cavazzoni, Celati, Fruttero & Lucentini, Tolstoj, Viktor Šklovskij, Kulekov, Dovlatov, Chlebnikov, Charms, Brodskij… Insomma dai russi che ama e bene conosce agli italiani che apprezza. Insomma grazie alla Meravigliosa utilità del filo a piombo sapremo che per scrivere, innanzitutto, occorre trovare la condizione intima e fisica che garantisca concentrazione. E non era scontato. Per scrivere, tra le altre cose: “dei bicchieri infrangibili, che avevano quel nome presuntuoso e così bello, e cosa avrà fatto il primo che ha visto un bicchiere infrangibile andare in mille pezzi, avrà telefonato a qualcuno?”. La Marcos y Marcos, a trent’anni di storia, si regala, dopo aver avuto grazie alla traduzione dello stesso Nori il “Disastri” proprio di Charms, si concede il dono di portare sugli scaffali quella che un altro scrittore e poeta dei nostri giorni, Tiziano Scarpa, ha recentemente definito come quei libri che non riesci a inquadrare per genere. Ma dei quali non puoi fare a meno. Che possono addirittura formarti. Magari il nonno di Paolo Nori non se lo sarebbe aspettato. Persino lo stesso scrittore forse non vorrebbe fosse così. Però con questo libro usciamo dall’infausta vita dell’ordinario meccanismo mediatico. Per arrivare nel ventre delle ‘belle’ lettere. 200 pagine inarrestabili.


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