SONO ASSORTA NEI MIE PENSIERI, SEDUTA sulla sabbia sottile, su questa spiaggia di dune morbide, di cespugli arsi dal sole: sole alto, caldo, accecante, mi scalda il viso. Il mare calmo mi rapisce il cuore, è azzurro e limpido come questo cielo immenso, dove non c’è traccia di nuvole bianche. Sento qualcosa in lontananza, non riesco a distinguere, mi disturba e mi distoglie, diventa più insistente… mi stordisce, diavolo! La sveglia! Stavo solo sognando. La cerco e la spengo, tanto fra cinque minuti ricomincerà, ma fino ad allora godo del torpore nel letto.
È difficile svegliarsi la mattina, maledetto Bar. Devo cercarmi un altro lavoro, che non mi costringa ad alzarmi la mattina alle cinque. Stamane un trapano mi perfora le tempie; esco in strada e il mondo mi dà il suo buongiorno, una nebbia fitta che si addentra nelle mie ossa scuotendo ogni muscolo ribelle.
Luce gialla e fredda, le solite Api cariche di attrezzi, silenzio in strada e nel bar, solo il ronzio del frigorifero a spezzare la monotonia sospesa di questa mattinata. Mi siedo sullo sgabello alto dietro il bancone. Guardo fuori e poi dentro, l’odore stantio di fumo e birra mi nausea sempre, non mi abituerò mai, le sedie sui tavoli e le tazze nel lavandino, mozziconi dappertutto, i segni lasciati dai bicchieri solitari sul bancone. Questo posto non cambia mai maledizione.
È difficile svegliarsi la mattina, maledetto Bar. Devo cercarmi un altro lavoro, che non mi costringa ad alzarmi la mattina alle cinque. Stamane un trapano mi perfora le tempie; esco in strada e il mondo mi dà il suo buongiorno, una nebbia fitta che si addentra nelle mie ossa scuotendo ogni muscolo ribelle.
Luce gialla e fredda, le solite Api cariche di attrezzi, silenzio in strada e nel bar, solo il ronzio del frigorifero a spezzare la monotonia sospesa di questa mattinata. Mi siedo sullo sgabello alto dietro il bancone. Guardo fuori e poi dentro, l’odore stantio di fumo e birra mi nausea sempre, non mi abituerò mai, le sedie sui tavoli e le tazze nel lavandino, mozziconi dappertutto, i segni lasciati dai bicchieri solitari sul bancone. Questo posto non cambia mai maledizione.
mi ha incuriosita. l'ho cercato. l'ho trovato e l'ho letto!
RispondiEliminami pare banale, scontato.
si perde nelle descrizioni ridicole ( la macchinetta del caffè, i clienti che entarno a prendere il caffè....solo un esempio.
più che una raccolta Noir sembra un tentativo!
boh!
non mi è piaciuto!!!
Grazie per il tuo giudizio Chiara
RispondiEliminaio per curiosità, dopo aver letto un piccolo estratto su portadimare.it, vedrò di leggerlo. per il momento complimenti per la copertina!
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