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martedì 14 dicembre 2010

Tre civette sul comò di Franco Corlianò (Zane editrice)












Un libro dedicato alla memoria e prezioso come uno scrigno pieno di ricordi, non solo quelli dell'autore ma quelli di un'intera civiltà. Una ricerca, quella di Franco Corlianò, lunga trent'anni, che ci consegna una raccolta straordinaria e minuziosa di giochi e giocattoli, filastrocche, ninne nanne, indovinelli, ricette e preghiere della tradizione grika e salentina. Un treno carico di nostalgia che restituisce un tempo perduto che sopravvive nei nostri cuori e che li scalda. Un libro dalla particolare poliedricità: un libro per ricordare, per imparare, un libro da usare per giocare e per tornare a stare insieme nel valore ritrovato della prossimità e delle piccole cose. Un libro gioco, a suo modo multimediale. Un vero trattato di psicopedagogia dell’età evolutiva, riferito ad un tempo in cui giochi e giocattoli si facevano e si costruivano senza porsi troppe domande, quando l’istinto era una forma di saggezza primordiale e superiore e il mercato non imponeva regole alla creatività. Una vera e propria enciclopedia dell’infanzia e, al tempo stesso, un dizionario della tradizione dell’identità salentina e della sua radice mediterranea. “Tre civette sul comò” è la ricerca, sempre appassionata, di un uomo per tutti gli uomini, per tutti quelli che scelgono di attraversare il mistero della vita con un cuore puro e, che in quel mistero, riescono ad arrestare la fuga del tempo, a stanare la “Bellezza” e ad incontrare la felicità.
Franco Corlianò. Porta avanti un’attività di studio della lingua e della cultura della Grecìa Salentina, che si è concretizzata in varie produzioni di tipo letterario, musicale e pittorico. Scrive della Grecìa su vari giornali locali e sul “Quotidiano” di Lecce, partecipa ai due volumi di “Grecìa Salentina” (Ed. Capone), cura i “Quaderni della Kinita”, pubblica le sue poesie in griko su “Lòja j’agàpi”e “Pugliamondo”, cura i racconti griki del “Decalimerone”, pubblica con Barbieri Editore “Il proverbio griko-salentino” e con l’Editore Manni pubblica il tanto atteso “Vocabolario Italiano-Griko e Griko-Italiano” … con grande amore, dipinge su tela la gente grika, la sua gente, firmandosi con lo psedonimo “Murghì”, il soprannome della sua famiglia.
Dopo una serie di esperimenti radiofonici, teatrali e poetici, una grande svolta con la composizione di parole e musica di “Klama” (Pianto) portata al successo da Maria Farantouri con il titolo “Andra mu pai” (Mio marito parte). Sue canzoni in griko sono state interpretate da artisti come Noa, Eleni Dimou, Garry Christian, Morgan, Dimitra Galani, Zaharina Asenova, Xaris Alexiou, Ghiorgos Katzaros, Lenia …
Nasce a Calimera (Lecce) il 7-2-1948 e sin da piccolo manifesta una spiccata predilezione per il griko, la lingua comunemente usata in famiglia, ma non da lui, che appartiene già a quella generazione a cui, per convenzione, il griko non doveva essere insegnato in quanto considerato lingua di cafoni e analfabeti.

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