Le donne il Cavalier l’arme gli amori
Le cortesie le audaci imprese
Oddio!
Mi ritrovai in una selva oscura
Prorompe un’etica abiura
Di tronfia indignazione
Per boccaccesche gesta
In amplificazione
Mediatica alquanto
M’incanto alla narrazione
Dei fasti non casti
Triviali e veniali
Veline venali
Escort non è una Ford
Forse basta un foulard
Un piccolo regalo
C’erano all’Idroscalo
Tanti decenni fa’
In seta e taffettà
La gonna troppo corta
Mi pesa aver la scorta
Che impaccia i movimenti
Serate deprimenti
Famigli e consiglieri
malvolentieri accolgo
tra la Certosa ed Arcore
Non può capire il volgo
la noia che mi assale
Avere un commensale
che parla di bilancio
cupo senza uno slancio
occhiuto freddo troppo
Si unisce un capogruppo
Questuanti e cortigiani
E’ tardi, è già domani
Domani è un altro giorno
Mi sono sempre intorno
Forse mi lascio andare
Di tanto in tanto, spesso
a un amore ancillare
appena una sveltina
un po’ di adrenalina
appena un po’ di sesso
rubato e malandrino
Scatta il telefonino
una foto indiscreta
Vorrebbero un asceta
tra Grazioli e Chigi
luoghi tediosi e grigi
Mi pensano agli sgoccioli
Volete che vi snoccioli
Delle belle il Catalogo?
Fedifrago fui già
e già lo ammisi onesto
e ne venne molesto
divorzio e molti affanni
Ma state nei miei panni!
Consigli dei Ministri, vertici, trattative
e ancora iniziative, deluse aspettative
Alleati ambidestri, nemici ambisinistri
niente che somministri almeno un po’ di pace
e ascolto sottovoce richieste e petizioni
e sempre petulanti rotture di coglioni
deh, cipresseti miei lasciatem’ire
ancora per un po’ quel tempo e quell’età
chiffon e falpalà mi lasciano ammirare
lasciate respirare ancora il pover’uomo
nel gioco suo poligamo
Alle volenterose lascio
un po’ di briglia sciolta
ogniqualvolta posso
e mi scuoto di dosso quell’ansia e quello spleen
scampoli di Drive In
guepiere di satin e un po’ di lingerie
farfalle distribuii e oggetti senza senso
per un immenso vuoto
cercare di colmare
e greve il doppio senso
della parola amare.
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