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mercoledì 15 dicembre 2010

La vita quotidiana in Italia ai tempi di Silvio, di Enrico Brizzi (Laterza ). Intervento di Nunzio Festa





















Senza remore, oggi, è possibile affermare che la più sconvolgente, graffiante, puntuale e originale collana editoriale presente in Italia è della meridionale Laterza, e giustamente si chiama Contromano; senza remore, a continuare, possiamo affermare, in più, che proprio e appunto questa collana ospita l'Imperdibile libro di Enrico Brizzi “La vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio”: pagine che narrano l'Italia. Quello che è stato, verso gli anni Ottanta, come si è trasformata questo martoriato paese, e persino cos'è diventato. Per fortuna, grazie ovviamente alla scelta di fondo, il racconto è dunque d'uno scrittore e non d'un giornalista o, addirittura, d'un saggista, magari uno storico. Altrimenti ci sarebbe stata la possibilità, ovviamente, d'avere tra gli arti superiori un ingombrante e vistosissimo tomo. Invece l'invettiva e l'inventiva, quindi l'ironia di Enrico Brizzi con il suo talento per riuscire a tenere legati alle pagine i lettori, ha consentito d'arrivare alla fine di trecento pagine, sì a tratti impegnative, ma pure molto godibili. In sostanza Brizzi, ragionando a periodi con se stesso in veste prima di bambino e cittadino e poi in panni di scrittore, ovvero chiudendosi anche lui nell'opera, spiega passaggi epocali della storia italiana degli ultimi trent'anni. Ideale prosecuzione d'un precedente libro, questo ultimo parte dal momento dove ancora si dice, a fregare il mondo, che la televisione è lo specchio della società, dunque della realtà. Ma dal libro si comprende, invece, come sempre di più si può giungere al contrario. L'attualità, non a caso, aiuta a sostenere appunto questa ipotesi. Partendo, insomma, da scenari che sanno di Cogne e Avetrana. Insomma l'Italia che diventa televisione. Tramutando quel che rimane dell'Italia pura e genuina nel contenitore che si sta dimostrando quale in più dannoso, per i più, che possa esserci. Davvero gustoso come un'ottima commedia, allora, questo libro 'purtroppo' ci dice di noi. Del reale. Ovvero dell'importa e delle colpe della televisione. A parte retroscena e dettagli d'alcune stesse trasmissioni da palinsesti quotidianamente proni al gossip. Semplicemente, Berlusconi ha vinto l'Italia, salvandosi dall'eventuale galera, utilizzando fortemente la televisione trash che tutti i santi e maledetti giorni comunque accendiamo. Tramite questa avventura del pungente, e fortunatamente ancora ottimista scrittore Enrico Brizzi, che tra l'altro è persona abituata a mettersi in cammino e non ha dunque paura del futuro, fra le altre cose, s'avranno una serie di particolari non proprio analizzati da tutti i libri e tutte le puntate televisive, non retroscena in forma di gossip, bensì delucidazioni che vengono direttamente dalla presa diretta del fatto.

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