Testimonianza autobiografica di Roseanne - Paziente dell’Ospedale psichiatrico di Roscommon dal 1957. Mio padre era solito dire che il mondo ricomincia da capo a ogni nascita. Si dimenticò di dire che finisce a ogni morte. Oppure pensò che non ce ne fosse bisogno. Visto che per buona parte della sua vita lavorò in un cimitero. Il posto in cui sono nata era una fredda cittadina. Persino le montagne se ne stavano alla larga, non si fidavano, non più di me, di quel posto oscuro. Un fiume nero la attraversava, e se per gli esseri umani era privo di bellezza, non era così per i cigni, che lo popolavano numerosi, tuffandosi a frotte nelle sue acque. Il fiume portava anche i rifiuti al mare, e frammenti di cose una volta appartenuti a qualcuno e trascinati via dalle rive, e corpi, benché di rado, oh, e poveri neonati, che talvolta erano motivo di imbarazzo. La velocità e la profondità del fiume sarebbero state un grande alleato del segreto. Sto parlando della cittadina di Sligo.
I primi due capitoli qui
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