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lunedì 25 ottobre 2010

Il cimitero di Praga di Umberto Eco (Bompiani) ... una piccola anteprima!










Mentre per Mondadori esce l’ultima fatica di Walter Siti dal titolo “Autopsia dell’ossessione” (splendido romanzo dove gli impulsi più oscuri la fanno da padroni) ovvero l'ultimo atto della trilogia aperta da “Troppi paradisi” e da “Il contagio”, ecco che Bompiani non si fa attendere, e per questo autunno appena iniziato consegna ai lettori un piccolo capolavoro. Ma occorre in questo caso lavorare di fino. Siamo nel 1980. Sugli scaffali delle librerie italiane esce “Il nome della rosa” il romanzo d'esordio nella narrativa di Umberto Eco, un libro intelligente, divertente, così ricco che permette diversi livelli di lettura. Poi il 1988. Eco non perdona. Esce il “Pendolo di Foucault”, seconda prova scritturale per questo autore, ambientato nei primi anni ottanta, che come scrisse Jacques Le Goff in una recensione su L’Espresso « ... questo romanzo magico sulla magia, questo romanzo misterioso sul segreto e sulla creatività della finzione, questo romanzo tumultuoso, questo romanzo luminoso su un mondo sotterraneo... ». Penso che a queste due opere possa associarsi, guardando un po’ a tutto il percorso scritturale di Eco, il più recente “Baudolino” eccelso lavoro ambientato tra il XII e il XIII secolo dove si racconta, attraverso le parole del protagonista Baudolino, di scenari di pura fantasia e di personaggi mitici, attraverso una successione sconfinata di episodi storici e leggende, dalla fondazione di Alessandria all'Italia dei comuni e del Barbarossa; dalla nascita delle università all’incredibile viaggio alla ricerca del mitico Prete Giovanni e del Graal. Un “fritto misto” insomma tra il picaresco, il giallo, e il saggio di profilo storico. Ora dopo poco più di trent’anni dall’uscita del suo romanzo d’esordio, il Nome della Rosa, Umberto Eco (a partire dal 29 ottobre) consegna al pubblico, il suo nuovo romanzo dal titolo “Il cimitero di Praga” (ed. Bompiani). Siamo a metà dell’800. L’intenzione del Nostro, è quella di parlare, togliendosi magari anche qualche sassolino dalla scarpa, della nascita delle nazioni moderne. In filigrana si parla di un falsario, il Capitano Simonini, spia per conto di parecchi paesi d’Europa. Il riferimento più gustoso, che permea il nostro istinto di acquisto nei confronti di questo titolo, è al cimitero dove è sepolto il rabbino Jehuda Low ben Bezalel, che creo’ il Golem. Golem significa arti magiche, significa Sefer Yetzirah, significa Qabbalah. Sarà un libro che consiglio caldamente, sarà sicuramente corposo (più o meno cinquecento pagine), sarà sicuramente un capolavoro! Imperdibile!!!

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